CAGLIARI (VIII, p. 268; App. I, p. 330; II, 1, p. 476)
Nell'ultimo decennio C. ha avuto un notevole sviluppo demografico ed edilizio. L'incremento della popolazione è stato determinato dalla forte eccedenza naturale, ma soprattutto da una cospicua immigrazione, iniziatasi fin dagli anni dell'immediato dopoguerra. La città contava 127.381 ab. alla data del censimento del 1951; nello stesso momento la popolazione del comune era di 138.539 ab. (165.716 secondo una stima del 1958). L'aumento nella popolazione comunale è dovuto all'insorgenza di nuove attività economiche, all'incremento dei traffici nel porto e al generale miglioramento dell'economia della Sardegna, che ha influito positivamente sullo sviluppo della città; alla quale ha pure giovato l'istituzione di numerosi uffici, dopo la creazione della Regione Autonoma della Sardegna.
Dal punto di vista edilizio, notevole è stata l'espansione della città verso sud-ovest, dove si è esteso il quartiere residenziale di Bonaria, le cui abitazioni si protendono verso il centro balneare del Poetto; quest'ultimo può essere ormai considerato come un quartiere della città, anche perché è permanentemente abitato. Notevole pure lo sviluppo edilizio verso nord-est, tanto che la città si è unita ormai alla frazione di Pirri, che nel censimento del 1951 è stata considerata addirittura come parte del centro urbano. Nuove abitazioni sono sorte anche presso il colle di San Michele, dove si è esteso il quartiere residenziale popolare di Is Mirrionis; anche il quartiere residenziale borghese di viale Merello e quello industriale di S. Avendrace sono andati espandendosi; quest'ultimo verso nord lungo la strada statale per l'Iglesiente.
Lo sviluppo edilizio della città è tuttora in corso; per disciplinarlo è in elaborazione (1960) un nuovo piano regolatore, in sostituzione di quello che fu adottato nell'immediato dopoguerra. All'espansione della città verso l'esterno hanno fatto riscontro alcuni smantellamenti nella zona centrale, che hanno permesso un parziale risanamento del centro stesso e l'apertura al traffico di nuove arterie: una via che dalla Piazza Jenne conduce alla clinica medica e un'altra che dal Largo C. Felice conduce alla via G. Angioj. Interessanti pure gli spostamenti interni della popolazione verificatisi in questi ultimi anni. Si è constatato infatti che dai vecchi quartieri la popolazione sta rifluendo verso le parti più basse e più nuove della città. Si è calcolato che dal 1951 al 1958 la popolazione dei quattro "quartieri storici" (Castello, Marina, Stampace e Villanova) è diminuita di oltre 6200 unità; per contro è notevolmente aumentata la popolazione dei quartieri di Bonaria, di S. Avendrace e di S. Benedetto. Quest'ultimo ha oggi quasi 25.000 abitanti, essendosi avuto un incremento pari al 65% rispetto alla popolazione del 1951. Tale aumento si spiega tenendo presente che quasi il 40% delle abitazioni costruite da enti pubblici in questi ultimi anni sono sorte appunto nel quartiere di S. Benedetto. Vedi tav. f. t.
Per la provincia si rimanda alla voce sardegna.