CAIATIA (Caiatia, Καιατία)
Piccola città della Campania, odierna Caiazzo, posta su di un'altura sulla destra del Volturno, da cui domina la zona pianeggiante a N dei monti Tifatini. È stata spesso confusa con Calatia (v.); per primo il Mommsen, con l'aiuto delle monete e delle iscrizioni, ha separato le notizie riguardanti le due città.
Nel 306 a. C., quando C. era già civitas sine suffragio nell'orbita romana, fu attaccata dai Sanniti (Liv., ix, 43, i; Diod., xx, 80).
Il suo nome compare spesso in Livio durante la guerra annibalica, ma forse bisogna leggere al suo posto Calatia.
Ribellatasi a Roma durante la guerra sociale, perse la sua indipendenza per opera di Silla, ed il suo territorio fu annesso a Capua. È nominata di nuovo come municipum in epoca imperiale (C.I.L., x, 4570-4580-4584-4590; Plin., Nat. hist., iii, 63). Dubbio è il suo nome nel Nundinarium Allifanum (C.I.L., x, 2318) e nell'elenco dei pretori del 150 d. C. (C.I.L., x, 4570, 4614, 8235, 8237).
Alcune monete in bronzo con la legenda caiatino sono datate tra la guerra di Pirro e quella annibalica. Dal territorio proviene materiale della facies Rinaldone-Gaudo ed a Ruviano sono state trovate tombe della seconda metà dell'VIII sec. a. C., con materiale simile a quello di Calatia (v.).
Sono conservati tratti della cinta muraria in opera pseudopoligonale sui lati SO ed E della città e dell'arce. Una torre in opus incertum, addossata al lato S, ed un tratto di cortina a N sono da ascriversi al periodo tardo repubblicano, e probabilmente in rapporto con la guerra sociale.
Avanzi di una cisterna in laterizio a cinque navate, di epoca romana, sono conservati sotto piazza Vescovato, ed un edificio termale è incorporato in fabbricati medievali. Nel territorio, a Piana di Caiazzo, affiorano delle strutture in opus incertum che fanno pensare a resti di una villa rustica. Sempre a Piana di Caiazzo sono resti di un edificio rettangolare, con struttura in laterizio, appartenenti ad una cisterna.
Bibl.: Faraone, Di due Officinae Figulorum nell'antica Caiatia, ora Caiazzo, in Arte e storia, 1888; Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, III, i, 1899, c. 1322, s. v.; S. Aurigemma, in Not. Scavi, 1910, p. 191; A. Sambon, Les monnaies antiques de l'Italie, I, Parigi 1903, pp. 367-68.