CAIAZZO (A. T., 27-28-29)
Comune della provincia di Benevento. Il capoluogo è posto, a 200 m. s. m., su una altura da cui si domina la zona pianeggiante, che è chiusa a S. dai M. Tifatini e attraversata dal Volturno. Il comune (36,92 kmq.) conta 5065 ab., di cui soli 2060 spettano al centro; la popolazione, prevalentmente agricola, coltiva soprattutto ulivi, viti, cereali ed erbaggi; discreto prodotto dà la pesca nel Volturno. C. è sulla ferrovia a scartamento ridotto Napoli-Piedimonte di Alife.
Bibl.: O. Melchiori, Descrittione dell'antichissima città di C., Napoli 1619; G. Sanniccola, Breve monografia di C, Napoli 1842; G. Faraone, Notizie storiche e biografiche della città e diocesi di C., Napoli 1899.
Il nome antico dell'attuale Caiazzo era Caiatia. Le poche notizie che ricaviamo dai testi sono confuse, per colpa, a quanto pare, degli amanuensi che sovente la scambiarono con Calazia. In tutti i modi il Mommsen, per mezzo delle monete, ha concluso che nel 306 a. C. la città era già in possesso dei Romani: mancano infatti le monete di argento, indice di autonomia. Debellata da Silla durante la guerra sociale, fu punita con l'aggregazione a Capua, ma in età imperiale la troviamo di nuovo costituita a municipio. I ruderi sono assai scarsi, le iscrizioni quasi esclusivamente sepolcrali.
Bibl.: Mommsen, in Corpus Inscriptionum Latinarum, X, i, p. 444. Per le monete, A. Sambon, Les monnaies antiques de l'Italie, I, Parigi 1903, pp. 367-368.