CAIMACAM (fr. caïmacam, caïmacan; ted. Kaimakam; nel nuovo alfabeto turco-latino kaymakam)
Vocabolo arabo (qā'immaqām "sostituto, luogotenente"), preso nel senso attribuitogli per la prima volta nella legge ottomana sui vilāyet del 7 giumȧdà II 1281 èg. (7 novembre 1864), ossia di capo della circoscrizione amministrativa detta cazà (v.), la quale allora, e fino alla costituzione turca del 20 aprile 1924, era l'immediata suddivisione del livà (liwā') o sangiaccato o mutasarrifato; si era inteso quindi di dire luogotenente del mutaṣarrif. Carica e nome sussistono ancora non soltanto nella Repubblica turca, ma anche nei territorî di lingua araba (eccetto l'Arabia) staccati dal già Impero ottomano in conseguenza della guerra mondiale del 1914-1918: Palestina, Siria, Mesopotamia. Nella Libia italiana, occupata nel 1911, la denominazione rimase limitata al caso di funzionarî indigeni e talora tradotta con "delegato circondariale", fino a che l'ordinamento politico-amministrativo emanato con r. decreto 31 agosto 1928, n. 2302, non venne a escludere da detta carica coloro che non siano cittadini italiani. Con l'istituzione delle milizie regolari fatta nell'agosto 1834 dal sultano Maḥmūd II, il vocabolo caimacám fu introdotto nella gerarchia militare per designare il tenente colonnello; dati gli stretti legami di allora fra la Turchia e l'Egitto, il grado e il nome passarono anche all'esercito egiziano e vi rimangono ancor oggi.