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SOLINO, Caio Giulio

di Vittorio De Falco - Enciclopedia Italiana (1936)
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SOLINO, Caio Giulio (C. Iulius Solinus)

Vittorio De Falco

Sono ignote la patria e l'età in cui visse. Probabilmente nacque e dimorò a Roma, e fiorì verso la metà del sec. III d. C. Col suo nome è giunta a noi un'opera intitolata Collectanea rerum memorabilium, una specie di descrizione della Terra o di corografia.

Essa si inizia con un'introduzione (cap. 1), la quale si può dividere in due parti: la prima dedicata a Roma e alla storia romana fino ad Augusto; la seconda all'uomo (antropologia e fisiologia). Col 2° capitolo comincia la vera e propria descrizione. L'opera non vuole essere rigorosamente scientifica, ma piuttosto una raccolta di "curiosità", con speciale riferimento ai caratteri fisici e sociali dei popoli esotici, agli animali, ai vegetali e ai minerali. L'autore si è proposto di scrivere un libro di piacevole lettura: ma in realtà lo stile è freddo e artificioso. Sebbene S. non citi mai le fonti, i tre quarti del trattato appaiono desunti dai libri III-XIII e XXXVII della Storia naturale di Plinio il Vecchio. Oltre a Plinio S. ha tenuto presenti la Corografia di Pomponio Mela e altre opere perdute. Non mancano nei Collectanea notizie a noi altrimenti ignote; e perciò l'opera ha ancora qualche importanza. Essa presenta due prefazioni: la prima è dedicata a un Adventus, che difficilmente si potrà identificare con Oclatmius Adventus, console nel 218 d. C.; la seconda a un ignoto, col quale l'autore si duole che la sua opera sia stata pubblicata contro sua volontà ancora incompiuta, augurandosi che la nuova edizione faccia scomparire l'antica. Per distinguere le due edizioni egli vuole sostituire al primo titolo l'altro di "Polyhistor". Probabilmente questa seconda edizione, che forse si ritrova in alcuni manoscritti a noi pervenuti, non proviene da S., ma è una falsificazione medievale. Dubbio è anche se S. sia stato il vero autore dell'opera o invece abbia semplicemente ridotto in compendio i Collectanea già compilati da un ignoto un secolo prima; e se abbia direttamente attinto a Plinio e a Mela, o piuttosto a una più antica corografia a noi ignota (fondata su di una precedente corografia varro-sallustiana, fonte di Mela), dalla quale dipenderebbe anche Plinio. Comunque, il trattato ebbe nel Medioevo, dal sec. V al XV, grande fortuna. Nel sec. V il principe Teodosio curò o fece curare un'edizione dell'opera, la quale, testo scolastico già nel sec. VI, fu usata o ricordata da molti scrittori, per es., Agostino, Marziano Capella, Prisciano, Isidoro.

Edizione critica curata da T. Mommsen (2ª ed., Berlino 1895), di cui è fondamentale anche la prefazione.

Bibl.: M. Schanz, Geschichte d. röm. Litter., 3ª ed., III, Monaco 1922, p. 224 segg.; Diehl, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, col. 823 segg.; F. Rabenald, Quaestionum Solin. capita tria, Halle 1909; G. M. Columba, in Ricerche Storiche, I (Palermo 1935), pp. 171 segg.

Vedi anche
Fazio degli Ubèrti Ubèrti, Fazio (cioè Bonifazio) degli. - Poeta (n. prob. a Pisa - m. prob. a Verona dopo il 1368). Fu ai servigi dei Visconti, degli Scaligeri e forse dei Carraresi. Viaggiò molto. Amò a lungo Ghidola Malaspina maritata a Feltrino di Montefeltro, e la cantò in liriche non spregevoli; notevolissime poi ... Prisciano di Cesarea Prisciano (lat. Priscianus) di Cesarea. - Grammatico latino (sec. 5º-6º d. Prisciano di Cesarea) di Cesarea in Mauritania; visse a Bisanzio, dove insegnò lingua latina sotto l'imperatore Anastasio. Compose la maggiore opera di grammatica latina a noi pervenuta, la Institutio de arte grammatica, in 18 ... bestiario Titolo generico di opere didattiche medievali, in cui la descrizione delle ‘nature’ e ‘proprietà’ degli animali è utilizzata per ritrovare insegnamenti di ordine religioso e morale. I bestiario rientrano nella concezione, tipicamente medievale, della natura come ‘simbolo’ di verità più profonde, insegnate ... Nora (gr. Νῶρα) Antica città della Sardegna, tra Cagliari e il Capo Spartivento, fondata secondo la tradizione dagli Iberi. Gli scavi archeologici hanno messo in luce tracce di frequentazione e di stanziamento di età protostorica e, a partire dal 7° sec. a.C., l’esistenza di una colonia fenicia, cui si riferiscono ...
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    Scrittore latino di geografia (sec. 3º-4º d. C. circa), vissuto forse a Roma. Compose dei Collectanea rerum memorabilium, raccolta di notizie storiche, naturali, soprattutto geografiche, desunta specialmente da Plinio il Vecchio, o direttamente o attraverso un precedente compendio. Nella seconda delle ...
Vocabolario
Càio
Caio Càio s. m. [dal prenome lat. Gaius, per errata lettura del segno C, che nell’ortografia latina arcaica aveva valore di G]. – Nome proprio spesso adoperato per indicare una persona indeterminata; è di solito accompagnato da altri nomi...
solino¹
solino1 solino1 s. m. [prob. der. di solo, in quanto è staccato dalla camicia (i sign. 2 e 3 sono analogici)]. – 1. Colletto staccato delle camicie da uomo che si può mettere e levare a piacere: s. floscio, inamidato. 2. Nell’uniforme dei...
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