TREBAZIO TESTA, Caio
Personaggio romano, nato probabilmente a Velia. Cicerone, che lo ebbe caro, gli indirizzò varie lettere (Ad Fam., 7, 6-22) e gli dedicò i Topica: per raccomandazione di lui, T. militò fra il 54 e il 53 in Gallia, nello stato maggiore di Cesare. Non sembra che abbia percorso la carriera politica. Come tutti i Romani del tempo si occupò di filosofia, e pare che almeno per qualche tempo abbia seguito la secta epicurea; ma la sua alta rinomanza l'ebbe negli studî giuridici, soprattutto nei primordî del principato di Augusto. Le sue opere erano relative al diritto civile (non sappiamo se un trattato o una serie di monografie) e alle religiones (nove libri): nulla ce n'è rimasto, ma sono numerosissime presso i giuristi posteriori le citazioni di opinioni sue, sempre ammirabili anche ai nostri occhi per il rigore della deduzione.
Bibl.: O. Stange, De C. Trebatio T., Berlino 1849; F. D. Sanio, Zur Geschichte der röm. Rechtswissenschaft, Lipsia 1853, p. 109 segg.; P. Krüger, Geschichte der Quellen des römischen Rechts, 2a ed., Monaco 1912, p. 72; A. Préchac, Quel fut le maître de philosophie de T.?, in Rev. de philol., 1913, p. 121 segg.; P. de Francisci, Storia del dir. rom., I, ii, Roma 1929, p. 198; P. Sonnet, C. T. T., Giessen 1932.