CALAMO
. Con questo nome sono volgarmente designate diverse specie di piante: il Calamo aromatico (Acorus calamus L.) della famiglia Aracee; il calamo odorato (Andropogon nardus L.) della famiglia Graminacee (v. andropogon); il calamo salvatico (Iris pseudoticorus L.; v. acoro falso); il calamo scrittorio (Calamagrostis epigeios Roth.) della famiglia Graminacee.
Di queste specie la più importante è il calamo aromatico. (fr. jonc odorant, lis des marais; sp. ácoro; ted. echter Kalmus; ingl. sweet-flag). un'erba perenne con grosso rizoma orizzontale coperto di squame brunastre. Le foglie sono lineari lanceolate acute alla sommità, distiche e guainanti alla base; l'asse fiorifero porta una spiga terminale di fiori (spadice) che sembra laterale perché l'asse è continuato da una brattea poco dissimile dalle foglie che in realtà si sviluppa al disotto dell'infiorescenza. I fiori hanno un perianzio doppio trimero, sei stami e un pistillo supero con ovario 3-loculare che dà una bacca polisperma.
Questa pianta è di origine asiatica ed è stata introdotta in Europa nel sec. XV o XVI, ove si è diffusa ovunque, meno che in Spagna: vive nei luoghi palustri e lungo i corsi d'acqua. In Italia si trova soprattutto nella regione padana. In farmacia si adopera il suo rizoma cilindrico, disseccato in pezzi lunghi da 8-10 cm., rivestito di una corteccia giallo-rossastra ove si vedono benissimo le cicatrici circolari delle radici e quelle triangolari dei germogli aerei che vengono asportati: è biancastro e spugnoso all'interno. Si usa anche decorticarlo, ma questa è una biasimevole abitudine, perché la corteccia è assai ricca di principî attivi. Contiene un olio etereo, racchiuso in speciali idioblasti oleiferi, e una sostanza amara azotata di natura glucosidica: l'acorina.
La nostra farmacopea (1929) regista la tintura di calamo aromatico, liquido giallo brunastro di odore caratteristico, di sapore amaro bruciante (v. amare, sostanze).