calcagno [plur. calcagni e, in rima, calcagne]
La voce è adoperata con valore proprio, in If XIX 30 Qual suole il fiammeggiar de le cose unte / muoversi pur su per la strema buccia, / tal era lì dai calcagni a le punte, e indica la parte posteriore del piede, il " tallone ", messo in rapporto con la parte anteriore (punte), volendo D. significare che la fiamma si muoveva su per tutta la pianta dei piedi dei simoniaci. Valore figurato ha invece in Pg XII 21 si ripiagne / per la puntura de la rimembranza, / che solo a' pii dà de le calcagne, dove la locuzione ‛ dar delle c. ' ha il significato di " stimolare ", " pungere " (cfr. Buti: " pugne li pietosi, come si pugne lo cavallo co' li sproni che sono a le calcagna "); mentre in XIX 61 [Virgilio disse:] Bastiti, e batti a terra le calcagne, la locuzione, secondo alcuni commentatori, ha valore proprio e vale " affretta il passo ", secondo altri ha invece valore figurato e significa " disprezza i beni terreni "; ma non è da escludere che li possegga entrambi, perché l'invito di Virgilio è formulato in modo da assumere anche un significato morale, esprimendo disprezzo per le cose terrene (Landino e Lombardi; poi Mattalia).