CALCHI (Carchi, Khalki, Chalki, Herkìt, Chalcia; Χάλκη, A. .T., 90)
È una delle isole italiane dell'Egeo che fa parte del Dodecaneso. Dista poco meno di 18 km. dall'isola di Rodi da cui dipende amministrativamente, ed è circondata da un gruppo di isolotti e di scogli che la collegano all'isola maggiore. Misura una superficie di kmq. 27,6 (30,2 kmq. compresi gl'isolotti dipendenti); ha una lunghezza di 10 km. e una larghezza massima di 3. km. È interamente montuosa, di natura calcarea (Cretacico), con rilievi frastagliati e nudi, che raggiungono la massima altezza col Monte Merovigli a 596 m. s. m. Notevole sviluppo hanno i fenomeni carsici; mancano quasi completamente le acque sorgive. Le coste sono scoscese e importuose: solo sul lato orientale esiste una discreta baia sulle cui rive giace Scala, il capoluogo dell'isola. Un altro centro minore, Coriò, si trova nell'interno su di una sella sottostante al castello medievale. La popolazione residente ammontava nel 1922 a 1300 ab. tutti greci ortodossi, salvo pochi impiegati italiani. L'isola è sterile e produce solo piccole quantità d'orzo, di grano, di mandorle e d'olive. Un certo sviluppò hanno la pastorizia e l'apicoltura, ma il maggiore cespite di guadagno è fornito agli abitanti dalla pesca delle spugne.
L'isola di Calchi, insieme con l'attiguo isolotto di Alinnia (in greco Alimniá, ma dagl'Italiani detto Limonia) seguì costantemente le sorti di Rodi. Conquistata dai cavalieri gerosolimitani sul principio del sec. XIV e concessa nel 1366 in feudo a vita a Barello Assanti, cedette al Turco soltanto nell'aprile 1522. Fu occupata l'8 maggio 1912 dai marinai italiani del Duca di Genova.
Il capoluogo attuale, chiamato Scala, è di formazione moderna. Quello antico prende nome di Coriò; gli sovrasta sulla cresta dell'orrido monte roccioso il castello dei Cavalieri, costruito su avanzi ellenici e contrassegnato dallo stemma del gran mastro d'Aubusson, che dovette eseguirvi dei restauri sulla fine del sec. XV. La chiesetta interna di S. Nicola ha qualche affresco di tarda età bizantina; così come altre chiesuole sparse per l'isola.
Anche ad Alinnia i ruderi del castello dei Cavalieri, ricostruito su avanzi di età classica, sorgono sul ciglio dei m0nti che circondano il piccolo approdo: quivi sono le poche case moderne.
Bibl.: G. Gerola, Carchi e Limonia, in Annuario della R. Scuola archeologica di Atene, II (1916), (con bibl.); Guida d'Italia del T.C.I.: Possedimenti e colonie, Milano 1929.