calcio - Algeria
FEDERAZIONE
Denominazione ufficiale: Fédération Algérienne du Football
Anno di fondazione: 1962
Anno di affiliazione FIFA: 1963
NAZIONALE
Colori: verde-bianco
Prima partita: 1° giugno 1957, Tunisia-Algeria, 1-2
Albo d'oro: Giochi Panafricani 1978, 1 Coppa d'Africa (1990)
Albo d'oro della nazionale giovanile: 1 Coppa d'Africa under 20 (1979)
Giocatore con il maggior numero di presenze: Madjer (107)
Giocatore con il maggior numero di gol: Menad
MOVIMENTO CALCISTICO
Formula del Campionato: Campionato professionistico a 16 squadre, girone unico con 2 retrocessioni
Club: 252 società, 2329 squadre
Giocatori tesserati: 125.260 uomini, 976 donne
Giocatori praticanti: 410.840
Arbitri: 530 uomini, 38 donne
Stadi principali: 5 Juillet 1962, Algeri (80.000 spettatori); 19 Mai 1956, Annaba (65.000)
Primo club fondato: Mouloudia Challia (MCA), 1921
Vittorie internazionali dei club: 4 Champions League Africa (Mouloudia Algeri, JE Tizi Ouzo, ES Sétif, JS Kabylie), 2 Coppe CAF (JS Kabylie), 1 Coppa delle Coppe d'Africa (JS Kabylie)
Campionati nazionali vinti dai club: 11 JS Kabylie (in precedenza JE Tizi Ouzou e JS Kawkabi); 6 MC Algeri (in precedenza MP Algeri), CR Belouizdad (in precedenza CR Belcourt); 4 MC Orano (in precedenza MP Orano)
Coppe nazionali vinte dai club: 6 ES Sétif (in precedenza EP Sétif); 5 USM Algeri (in precedenza USK Algeri), CR Belouizdad (in precedenza J, CR e CM Belcourt); 4 MC Algeri (in precedenza MP Algeri), JS Kabylie (in precedenza JE Tizi Ouzou e JS Kawkabi), MC Orano (in precedenza MP Orano)
Il 16 giugno 1982 a Gijon, in Spagna, l'Algeria, al suo esordio nei Mondiali, batte la Germania Ovest 2-1. Un'altra vittoria sul Cile (3-2) non è sufficiente per passare il turno: classificatisi al terzo posto nel girone, gli algerini devono tornare a casa. L'impresa è stata comunque grandissima e quell'Algeria di Khalef, Belloumi, Madjer, Fergani, Merzekane, Dahleb, Assad e di un certo Zidane, padre di Zinedine, resterà per sempre nel cuore dei tifosi. Fuori dall'Algeria, il nome celebrato è soprattutto quello di Rabah Madjer, l'attaccante che nel 1987 conquista il soprannome di 'Tacco di Allah' segnando con un colpo di tacco il gol che assicura la Coppa dei Campioni al Porto. Già presente ai Mondiali del 1982, otto anni dopo Madjer è l'unico superstite di quella squadra nella prima vittoria algerina della Coppa d'Africa: l'Algeria gioca in casa la finale, il 5 luglio 1990, davanti a oltre 100.000 spettatori e batte per 1-0 la Nigeria, dalla quale dieci anni prima, a Lagos, nella finale del medesimo torneo, aveva subito una dura sconfitta, 3-0 (con Madjer impiegato solo nel secondo tempo). Con questa vittoria viene in qualche modo cancellato il ricordo delle tre semifinali perse, nel 1982 con il Ghana, nel 1984 con il Camerun ai rigori e nel 1988 con la Nigeria sempre ai rigori. Se gli anni Ottanta sono stati il miglior momento della nazionale algerina, nello stesso periodo sono arrivate anche tre delle quattro Coppe dei Campioni vinte dai club (JE Tizi Ouzou nel 1981, EP Sétif nel 1988, JS Kabylie nel 1990).
La storia del calcio in Algeria ha origini lontane, avendo i francesi portato nel paese il nuovo sport già all'inizio del 20° secolo. Nel 1921 fu fondato il primo club, il Mouloudia Challia, vincitore nel 1976 della prima Coppa dei Campioni per il paese. Il calcio si sviluppò in tutta l'Africa del Nord e nacquero alcune leghe regionali in Algeria, oltre che in Tunisia e Marocco. Le migliori squadre si sfidavano nel Challenge Rivet, una sorta di Campionato sovranazionale, e in una Coppa nordafricana. Calcio e politica nel Nord Africa hanno avuto frequenti commistioni: Ferhat Tabbas, futuro presidente del governo provvisorio algerino creato nel 1958, era stato il presidente dell'USFMS, il club di Sétif da cui sono usciti i grandi campioni del passato: Arribi, Fellahi, Neggache, Kermali e Amara, tutti emigrati in Francia, dove hanno intrapreso carriere professionistiche. Il caso più eclatante fu quello di Rachid Mekloufi, forse il miglior calciatore algerino di ogni tempo, che lasciò l'USFMS per approdare al St.-Étienne, con cui vinse quattro Campionati francesi, arrivando a vestire la maglia della nazionale transalpina in quattro occasioni. Nel 1958, durante gli scontri per l'indipendenza del paese, Mekloufi partì per Tunisi dove riunì i suoi connazionali espatriati nella squadra del Fronte Nazionale di Liberazione (FLN). Questa nazionale alternativa divenne il simbolo della lotta algerina: per quattro anni, fino all'indipendenza ottenuta nel 1962, girò il Nord Africa, l'Europa dell'Est, il Medio Oriente e la Cina, giocando 53 partite e perdendone solo quattro.