calcio - Corea del Nord
FEDERAZIONE
Denominazione ufficiale: Football Association of the Democratic People's Republic of Corea
Anno di fondazione: 1945
Anno di affiliazione FIFA: 1958
NAZIONALE
Colori: blu-bianco
Prima partita: 22 marzo1964, qualificazione Giochi Olimpici, Birmania-Corea del Nord, 0-0
Albo d'oro: Giochi Asiatici 1978, secondo turno Campionato del Mondo 1966, quarto posto Coppa d'Asia 1980
MOVIMENTO CALCISTICO
Club: 150 società, 800 squadre
Giocatori tesserati: 5000
Arbitri: 300
Stadi principali: May Day, Pyongyang (150.000 spettatori); Kim Il Sung, Pyongyang (100.000)
Campionati nazionali vinti dai club: 7 April 25 (1985-1996)
In nessun altro caso, probabilmente, la storia di una nazionale e del movimento che essa rappresenta possono essere identificati in misura tanto grande con una singola partita. Il 19 luglio 1966, a Middlesbrough, al primo turno dei Mondiali d'Inghilterra la Corea del Nord batté l'Italia 1-0: un risultato semplicemente inconcepibile alla vigilia del Campionato.
Per gli azzurri, che al ritorno in Italia furono accolti all'aeroporto di Genova con un lancio di pomodori, questa è stata la pagina più nera e da quel giorno 'Corea', per il calcio italiano, è diventato sinonimo di disfatta, di vergogna sportiva.
Per i nordcoreani quello è stato il primo e ultimo Mondiale. Vi erano arrivati grazie alla decisione della FIFA di eliminare lo spareggio interzone, consentendo a una squadra asiatica di giungere direttamente alla fase finale. La Federazione coreana colse al volo l'occasione e sospese per un anno l'attività interna, costringendo i 20 migliori giocatori ad affrontare un ritiro altrettanto lungo. Le 'formiche rosse', come vennero ribattezzate, si sobbarcarono allenamenti marziali e una dieta rigidissima. L'esordio contro l'Unione Sovietica fu deludente: doppietta di Malafeyev e gol di Banishevsky. Per l'Italia l'incontro con la Corea doveva essere una formalità. Bulgarelli scese in campo con un ginocchio in disordine e fu costretto a uscire dopo uno scontro con Pak Seung Jin. A decidere il match fu un gran diagonale di Pak Doo Ik al 42′ del primo tempo: sorprese Albertosi ed entrò di diritto nell'epopea del calcio. Pak Doo Ik (che di professione era odontoiatra) non poté partecipare ai festeggiamenti dopo la partita per via di una gastrite, imprevisto che lo salvò dai gulag coreani, dove invece vennero rinchiusi molti dei suoi compagni di squadra per i bagordi di quella notte, giudicati dal leader Kim Il Sung poco in sintonia con l'ortodossia comunista.
Nello stesso Campionato del Mondo, la Corea del Nord non si limitò a battere l'Italia, ma pareggiò 1-1 contro il Cile (rete di Marcos e pareggio di Pak Seung Jin) e ai quarti di finale, il 23 luglio 1966, riuscì addirittura a mettere in difficoltà il Portogallo: l'avvio dei coreani fu folgorante, con una doppietta di Pak Seung Jin inframmezzata dal gol di Shin Yung Kyoo, tanto che la vittoria sembrava assicurata. Poi però si scatenò Eusebio segnando due gol nel primo tempo e altrettanti nella ripresa; il sigillo fu messo da José Augusto. La Corea tornò a casa, dove andò incontro a una punizione ben più severa di quella inferta sul campo dai portoghesi e all'oblio.
La squadra si riscuoterà soltanto in poche occasioni: con la vittoria ai Giochi Asiatici del 1978, con un quarto posto nella Coppa d'Asia due anni dopo (sconfitta 2-1 in semifinale dalla Corea del Sud), con la qualificazione in finale ai Giochi Asiatici nel 1990.