calcio - Messico
FEDERAZIONE
Denominazione ufficiale: Federación Mexicana de Fútbol Asociación
Anno di fondazione: 1927
Anno di affiliazione FIFA: 1929
NAZIONALE
Colori: verde-bianco-rosso
Prima partita: 1° gennaio 1923, Guatemala-Messico, 2-3
Albo d'oro: 5 Campionati CONCACAF Copa de Oro (1965, 1971, 1977, 1993, 1996), 1 Coppa del Nord America (1991), 6 Giochi Sudamericani e dei Caraibi (1926, 1935, 1938, 1959, 1966, 1990), 2 Giochi Panamericani (1967, 1975)
Albo d'oro della nazionale giovanile: 10 Campionati juniores CONCACAF (1962, 1970, 1973, 1974, 1976, 1978, 1980, 1984, 1990, 1992), 3 Campionati CONCACAF under 16 (1985, 1987, 1991)
Giocatore con il maggior numero di presenze: Claudio Suarez (167)
Giocatori con il maggior numero di gol: Luis Hernandez, Carlos Hermosillo (35)
MOVIMENTO CALCISTICO
Formula del Campionato: 19 squadre divise in 4 gruppi; le prime due di ciascun raggruppamento accedono alla fase finale a eliminazione diretta
Club: 1493 società, 20.009 squadre
Giocatori tesserati: 208.481 uomini, 1518 donne
Arbitri: : 3832 uomini, 95 donne
Stadi principali: Azteca, Città del Messico (106.000 spettatori); Olimpico Universitario, Città del Messico (69.000); Jalisco, Guadalajara (63.000)
Vittorie internazionali dei club: 19 Coppe dei Campioni CONCACAF (5 Cruz Azul: 1969, 1970, 1971, 1996, 1997; 4 América: 1977, 1987, 1990, 1992; 3 UNAM: 1980, 1982, 1989; 2 Guadalajara: 1962, 1978; 1 Toluca: 1968; 1 Atlético Español: 1975; 1 Atlante: 1983; 1 Puebla: 1991; 1 Necaxa: 1999)
Campionati nazionali vinti dai club: 10 Guadalajara; 8 Cruz Azul; 7 América; 6 Toluca; 5 León; 3 UNAM, Necaxa (1 come Atlético Español); 2 Atlante, Puebla, Zacatepec, Universidad Autonoma de Nuevo Leon, Veracruz; 1 Oro, Atlas, Santos Laguna, Real Club España, Asturias, Marte, Morelia, Pachuca, Tampico, Universidad Autonoma de Guadalajara
Coppe nazionali vinte dai club: 8 Asturias; 7 Necaxa; 6 América; 5 Real Club España, León; 4 Atlas, Puebla; 3 Atlante; 2 Universidad Autonoma de Nueva León, Cruz Azul, Guadalajara, Mexico FC, Moctezuma, Pachuca, Reforma Club, Toluca, Zacatepec; 1 British Club, Rovers, Veracruz, Tampico, Tigres, UNAM, Universidad de Guadalajara, Monterrey
Giocatore con il maggior numero di gol: Cabinho (313)
Importato alla fine del 19° secolo, il calcio trova subito terreno fertile nell'area metropolitana di Città del Messico, già a quell'epoca una delle città più popolose del mondo. Il primo Campionato risale al 1903. Ventiquattro anni più tardi viene fondata la Federación Mexicana de Fútbol Asociación, con il dichiarato intento di organizzare una squadra nazionale e guadagnare l'affiliazione alla FIFA, obiettivo raggiunto nel 1929. Ma la neonata Federazione non sembra in grado di governare il primo embrione di professionismo e, quasi subito, viene sostituita da una nuova struttura organizzativa. La centralità dei club della capitale è assoluta, almeno fino agli anni Quaranta. España, Reforma e América dominano il Campionato nazionale ed España da sola vince ben 14 titoli prima del 1945. La composizione della lega è destinata a cambiare con l'apertura alle formazioni di altre città: Monterrey, Puebla, León, Toluca, soprattutto Guadalajara. Il successo del León, nel 1948, determina un'inversione di tendenza, e su quella falsariga si inserisce il ciclo vincente del Deportivo Guadalajara, che negli anni Cinquanta e Sessanta prevale su tutti. Non per questo il calcio della capitale scivola ai margini, semmai trova le sue migliori espressioni in nuovi club, come il Cruz Azul e l'UNAM (Club Universidad Nacional Autonoma de Mexico).
Sul piano internazionale il Messico ha il limite di essere circondato da nazioni calcisticamente marginali: a nord gli Stati Uniti d'America, a sud i paesi del Centro America, a est i Caraibi. L'illusione di poter rompere questo isolamento con la creazione della Confederazione Panamericana, negli anni Cinquanta, ha vita breve, e all'inizio del decennio successivo il Messico deve accontentarsi di entrare nella CONCACAF. Una svolta è rappresentata dal 1993, quando la nazionale messicana riceve l'invito a partecipare alla Coppa America: in quello stesso anno entra in finale e anche nelle successive edizioni ricopre un ruolo da protagonista (terza in Bolivia nel 1997, ancora terza in Paraguay due anni dopo, nuovamente finalista in Colombia nel 2001).
La collocazione geografica, nonostante i risvolti negativi, garantisce tuttavia al Messico una partecipazione quasi ininterrotta alle finali dei Mondiali. Nel 1970 e nel 1986 il Messico è designato come paese organizzatore del Campionato del Mondo e le due edizioni sono ricordate tra quelle di maggiore successo, sia per il livello tecnico sia per la bellezza e la funzionalità di stadi suggestivi, come l'Azteca (110.000 spettatori). Il Messico sfrutta al meglio il fattore campo, raggiungendo in entrambe le occasioni i quarti di finale, i migliori piazzamenti della sua storia. Nel 1986, guidato da uno dei suoi talenti più autentici, Hugo Sánchez, arriva a un passo dalle semifinali, cedendo alla Germania Ovest solo ai rigori. Estromesso d'ufficio nel 1990 per aver impiegato un giocatore fuori età in una competizione giovanile, il Messico ottiene risultati apprezzabili nel 1994, nel 1998 e nel 2002, superando sempre il primo turno, salvo trovarsi la strada sbarrata rispettivamente dalla Bulgaria, dalla Germania e dagli Stati Uniti.