calcio - Turchia
FEDERAZIONE
Denominazione ufficiale: Türkiye Fútbol Federasyonu
Anno di fondazione: 1923
Anno di affiliazione FIFA: 1923
NAZIONALE
Colori: rosso
Prima partita: 26 ottobre 1923, Turchia-Romania, 2-2
Albo d'oro: terzo posto Campionato del Mondo 2002
Albo d'oro della nazionale giovanile: 1 Campionato d'Europa under 18 (1992), 1 Campionato d'Europa under 16 (1994)
Giocatore con il maggior numero di presenze: Temizakanoglu Ogün (74)
Giocatore con il maggior numero di gol: Hakan Sükür (34)
MOVIMENTO CALCISTICO
Formula del Campionato: 18 squadre, girone unico
Primo club fondato: Besiktas, 1903
Club: 5023
Giocatori tesserati: 537.450
Arbitri: 4780
Stadi principali: Atatürk Olympic Stadium, Istanbul (82.000 spettatori); Atatürk, Izmir (67.500)
Vittorie internazionali dei club: 1 Coppa UEFA (Galatasaray, 2000), 1 Supercoppa d'Europa (Galatasaray, 2000)
Campionati nazionali vinti dai club: 15 Galatasaray SK; 14 Fenerbahçe SK; 9 Besiktas JK; 6 Trabzonspor K
Coppe nazionali vinte dai club: 13 Galatasaray; 5 Besiktas JK, Trabzonspor K; 4 Fenerbahçe SK; 2 Altay GK, MKE Ankaragücü, Gençlerbirligi SK, Göztepe SK; 1 Bursaspor K, Eskisehirspor K, Kocaelispor K, Sakaryaspor K
Giocatore con il maggior numero di presenze: Metin Oktay (698)
Giocatore con il maggior numero di gol: Hakki Yeten (382)
Nato all'inizio del 1923, il calcio in Turchia formalizza dopo cinque mesi l'affiliazione alla FIFA. La velocità di sviluppo è però molto lenta, perché l'interesse è scarso, mancano le infrastrutture, il clima e l'ambiente non favoriscono l'espansione dello sport e in pratica la partecipazione attiva è limitata a stranieri o soldati. Non stupisce quindi che l'esordio internazionale sia contraddistinto da analoghe difficoltà: la Turchia sceglie i Campionati del Mondo del 1934 per affacciarsi alla ribalta internazionale, ma prima ancora che comincino le fasi eliminatorie della manifestazione la squadra viene ritirata per evitare l'umiliazione di severe sconfitte. Le due amichevoli organizzate per preparare il debutto avevano infatti espresso chiaramente la pochezza del livello tecnico della squadra anatolica, pesantemente sconfitta dall'Egitto (5-1) e addirittura travolta dall'Ungheria (9-1). Due anni dopo la Turchia presenta una formazione sperimentale ai Giochi Olimpici di Berlino del 1936: il sorteggio le pone subito di fronte una delle formazioni più forti del momento, la Norvegia, un ostacolo insormontabile. Con queste premesse la Turchia decide di non partecipare ai Mondiali del 1938. Intanto le squadre di club si rendono conto che possono crescere tecnicamente solo attingendo dall'estero nuove competenze. Così si ingaggiano i primi allenatori inglesi e giocatori di nazioni calcisticamente evolute, ormai al tramonto della carriera.
Subito dopo la guerra, la Turchia si iscrive alle eliminatorie per i Mondiali del 1950 in Brasile, riuscendo a qualificarsi grazie alla rinuncia dell'Austria. Tuttavia, nell'imminenza della partenza per il Sudamerica, la Federazione ‒ al pari di altre nazioni europee ‒ comunica agli organizzatori la propria rinuncia. Nel 1954, la Turchia accede ai Mondiali eliminando la Spagna grazie al sorteggio effettuato dopo due partite finite in parità; in Svizzera la squadra si classifica seconda nel girone eliminatorio dietro all'Ungheria e a pari merito con la Germania Ovest dalla quale viene battuta nel successivo spareggio (7-2). A chiusura di un periodo fortunato, nel 1956 ottiene un risultato di prestigio: la vittoria sull'Ungheria di Puskas.
Nella fase successiva la squadra turca non brilla e devono passare 40 anni prima che riesca a ottenere di nuovo discreti risultati, qualificandosi alle fasi finali degli Europei del 1996 e del 2000. Il divario con le nazioni più forti del calcio europeo diminuisce grazie soprattutto alle formazioni di club che, con la presenza di giocatori stranieri, riescono a ottenere piazzamenti di valore che culminano nel 2000 con la vittoria della Coppa UEFA e della Supercoppa Europea da parte del Galatasaray. Sull'onda di questi successi, si pone l'ottima prestazione della nazionale al Mondiale 2002: arriva in semifinale, dove è battuta dal Brasile, e si aggiudica il terzo posto, vincendo la 'finalina' contro la Corea del Sud.