calcio - Zambia
FEDERAZIONE
Denominazione ufficiale: Football Association of Zambia
Anno di fondazione: 1929
Anno di affiliazione FIFA: 1964
NAZIONALE
Colori: rame-nero
Prima partita: in campo neutro, 4 luglio 1964, Zambia-Tanzania, 1-0
Albo d'oro: 2 Coppe COSAFA (1997, 1998)
MOVIMENTO CALCISTICO
Formula del Campionato: Campionato non professionistico a 16 squadre, girone unico
Club: 428 società, 24.350 squadre
Giocatori tesserati: 7409 uomini, 720 donne
Arbitri: 497 uomini
Stadi principali: Independence (Lusaka)
Vittorie internazionali dei club: 1 Coppa delle Coppe d'Africa (Power Dynamos)
Campionati nazionali vinti dai club: 10 Nkana FC (Kitwe); 9 Mufulira Wanderers; 5 Kabwe Warriors, Power Dynamos (Kitwe); 4 Green Buffaloes (Lusaka); 2 Nchanga Rangers, Zambia Army; 1 Lusaka City Council, Roan United (Luanshya)
Coppe nazionali vinte dai club: 9 Mufulira Wanderers; 7 Power Dynamos (Kitwe); 6 Nkana FC (Kitwe; include Rokana United); 2 Ndola United, Red Arrows (Lusaka), Roan United (Chililabombwe); 1 City of Lusaka, Green Buffaloes (Lusaka), Kabwe Warriors, Konkola Blades, Mufulira Blackpool, Nchanga Rangers, Zamsure
La Zambia, ex Rhodesia del Nord, era uno dei più grossi produttori mondiali di rame e proprio attorno alla Copperbelt, la 'cintura del rame', il calcio è nato e si è sviluppato nel paese, negli anni fra il 1926 e il 1928; inizialmente il 'football' era praticato esclusivamente dai bianchi. Alla diffusione dello sport contribuirono poi due organizzazioni: la Copperbelt African Football Association (CAFA), gestita da neri, che organizzava gli incontri con le squadre del Congo, e la European Northern Football League (ENFL), che gestiva i rapporti con i club della Rhodesia del Sud (oggi Zimbabwe), del Nyasiland (l'odierno Malawi) e del Sudafrica. La nascita del primo club multirazziale è avvenuta solamente qualche mese prima dell'indipendenza, ottenuta nel 1964.
La storia calcistica della Zambia è racchiusa in tre episodi fondamentali: il 4-0 inflitto all'Italia alle Olimpiadi di Seul nel 1988; la tragedia aerea nella quale nel 1993, di fronte alla costa del Gabon, perirono 18 giocatori e tutto lo staff della nazionale e infine l'incredibile rinascita della squadra, che prima sfiorò la qualificazione per i Mondiali negli Stati Uniti (1994) e l'anno successivo fu battuta solo dalla Nigeria (2-1) nella finale della Coppa d'Africa giocata a Tunisi. A fare da filo conduttore, sempre Kalusha Bwalya, simbolo del calcio della Zambia: capitano della nazionale impegnata in Tunisia, autore di tre gol a Stefano Tacconi allo stadio di Kwangju in Corea, scampato miracolosamente alla tragedia aerea perché doveva raggiungere i compagni direttamente dall'Europa e non dall'Africa.
Prima del 1993, la Zambia poteva vantare l'accesso a un'altra finale di Coppa d'Africa, persa al Cairo contro lo Zaire (2-0), e l'unico successo a livello di club, la Coppa delle Coppe vinta nel 1991 dai Power Dynamos, precedentemente sconfitti in finale (1982) dagli egiziani dell'Al Mokaouloun. Nel 1990 gli Nkana Red Devils erano stati battuti nella finale di Coppa dei Campioni, dagli algerini del JS Kabylie.