Willingham, Calder
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato ad Atlanta (Georgia) il 23 dicembre 1922 e morto a Laconia (New Hampshire) il 19 febbraio 1995. Scrittore vigoroso e originale, dichiarò sempre che il lavoro nel cinema era per lui solo un'attività sussidiaria. Segni distintivi delle sue sceneggiature (in due casi tratte da suoi romanzi) sono una profonda pietà umana e la capacità di scavare nei personaggi, mettendo in luce disinganni e disperazione senza ricercare effetti di facile commozione o scivolare nell'artificio. Per The graduate (1967; Il laureato) di Mike Nichols ricevette (insieme a Buck Henry) nel 1968 una nomination all'Oscar e nel 1969 un BAFTA Award.
Frequentò dapprima il collegio militare The Citadel (1940-41), quindi l'università della Virginia (1941-1943). Tali esperienze ispirarono il suo primo romanzo, End as a man (1947; trad. it. Uomini, 1949), studio sul sadismo studentesco che suscitò molte polemiche. Seguirono altri cinque libri (1950-1955), non altrettanto riusciti, finché la Columbia Pictures lo chiamò a Hollywood per sceneggiare The strange one (1957; Un uomo sbagliato) di Jack Garfein, trasposizione di End as a man. L'abilità dimostrata fece ottenere a W. altri incarichi dello stesso tipo. Divenne così uno specialista negli adattamenti di romanzi (quasi sempre in collaborazione con altri): quello di H. Cobb (con Stanley Kubrick e Jim Thompson) per Paths of glory (1957; Orizzonti di gloria) dello stesso Kubrick; di E. Marshall (con Dale Wasserman) per The Vikings (1958; I Vichinghi) di Richard Fleischer; di H. Fast (con Dalton Trumbo) per Spartacus (1960) di Kubrick, dove non fu però accreditato; di Ch. Neider, The authentic death of Hendry Jones (con Guy Trosper), per One-eyed Jacks (1961; I due volti della vendetta) di Marlon Brando; di Ch. Webb (con Henry) per The graduate; di Th. Berger per Little big man (1970; Il picolo grande uomo) di Arthur Penn; di E. Anderson (con Robert Altman e Joan Twekesbury, che riscrissero la sceneggiatura di W.) per Thieves like us (1974; Gang) dello stesso Altman.Smise poi di scrivere per il cinema e si dedicò interamente alla letteratura, che non aveva peraltro mai abbandonato (aveva scritto altri tre romanzi tra il 1963 e il 1972). Dopo molti anni di assenza realizzò la sceneggiatura di un film tratto proprio da un suo romanzo, Rambling Rose (1991; Rosa scompiglio e i suoi amanti) di Martha Coolidge, storia di un'esuberante fanciulla assunta come domestica da una famiglia borghese del profondo Sud.