calendi (kalendi)
Voce dotta, che ricorre in Pg XVI 27 Or tu chi se' che 'l nostro fummo fendi, / e di noi parli pur come se tue / partissi ancor lo tempo per calendi?, cioè " come se misurassi il tempo in giorni e mesi "; fuor di metafora, " come se fossi ancora vivo ". Osserva infatti Benvenuto che " mortui non dividunt tempus, quia tempus non currit eis; sed viventes sic, nam dividunt mensem per kalendas, idus et nonas ". C. qui significa " mesi ", il cui inizio era ancora chiamato con la voce che D. usa. Il vocabolo ricorre anche in Fiore CLXXVIII 10 Pasqua o Kalendi Maggio o Pentecosta, ove indica il primo di maggio, quando si festeggiava il risveglio primaverile della natura (Petronio).
Per la forma in -i, cfr. Parodi, Lingua 248.