CALES
Città degli Aurunci, in Campania. Conquistata dai Romani nel 355 a. C., accolse una colonia latina. Dopo la guerra sociale fu municipium; in età imperiale è ricordata anche come colonia. Il sito dell'antica città è sicuramente identificato presso l'attuale comune di Calvi Risorta, in provincia di Caserta, a circa 4 km dalla stazione ferroviaria di Pignataro Maggiore, sulla linea Cassino-Napoli. Ruderi talvolta imponenti di edifici pubblici e privati sono sparsi per la campagna, ma non vi sono mai stati fatti scavi sistematici.
Notevoli soprattutto un tempio su podio con resti delle scalette d'accesso e delle colonne, un anfiteatro, del quale si riconosce tutta l'ellissi, ed un teatro. Quest'ultimo, databile nel I sec. a. C., conserva la cavea costruita su ampie gallerie e corridoi e le tracce di due aule disposte ai lati della scena. Vi sono poi varî ruderi identificabili con edifici termali ed è stato riconosciuto anche un tratto del muro di cinta. Un'iscrizione (C. I. L., x, 4641) attesta l'esistenza del Vicus Palatius, forse l'odierna Pignataro, uno dei vici pertinenti alla città. Le continue scoperte che si fanno nella zona, specialmente di tombe, hanno riportato alla luce una serie di vasellame a vernice nera che costituisce la caratteristica classe dei vasi detti caleni, perché alcuni vasai hanno indicato sui fittili, oltre al proprio nome, anche la patria (v. caleni, vasi. C. fu anche centro di produzione coroplastica. Sono stati, infatti, trovati grandi statue e rilievi fittili, che denotano l'esistenza di officine particolarmente attrezzate e scaltrite, ed accanto a questi prodotti le solite statuette e teste votive che si accostano molto ai tipi venuti in luce nel territorio di Capua (Santuario Patturelli, Diana Tifatina, ecc.). Numerose sono anche le monete battute da C., le quali recano la leggenda Caleno.
Bibl.: G. Novi, Iscrizioni, monumenti e vico, Napoli 1861, p. 34 ss.; C. I. L., X, p. 451 ss. (ivi bibliografia prec.); Ch. Hülsen, in Pauly-Wissowa, III, 1899, c. 1351 ss., s. v.; H. Nissen, Italische Landeskunde, Berlino 1902, II, 2, p. 694 ss.; K. Miller, Itineraria romana, Stoccarda 1914, p. 331. Per le terrecotte: A. Levi, Le terr. figurate del Museo Naz. di Napoli, Firenze 1926, p. XXXI ss. e p. 137 ss. Per le monete: A. Sambon, Les monnaies antiques de l'Italie, Parigi 1903, p. 353 ss.