CALLICRATE (Καλλικράτης, Callicrătes)
Capopopolo ateniese vissuto alla fine del sec. V a. C. Si sa pochissimo di lui. Da un passo, alquanto oscuro, di Aristotele nella Costituzione di Atene (28, 3) si apprende che ebbe favore tra gli elettori per avere proposto un aumento della διωβελία. È tuttora in discussione che cosa fosse la diobelia: si è pensato a una pensione di stato, e anche, forse a maggior diritto, al soldo che si pagava a giudici e senatori e che, soppresso in tempi difficili, fu ripristinato in minor misura nel 410. La proposta di C. sarebbe stata intesa a riportarlo alla misura di prima, da due a tre oboli. Aristotele c'informa anche che C. fu poi condannato a morte. Era del demo attico di Peania.
Bibl.: Kirchner, Prosopographia Attica, Berlino 1901, n. 7975; Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. d. class. Altertumswiss., X, p. 1637; U. v. Wilamowitz, Aristoteles und Athen, II, Berlino 1892, p. 214, 3; A. Ferrabino, L'impero ateniese, Torino 1927, pp. 388-389 (sulla diobelia).