Cosulich, Callisto
Critico cinematografico, nato a Trieste il 7 luglio 1922. Desideroso di sottrarsi alle chiusure di carattere specialistico, parallelamente alla sua attività di critico ha sempre svolto un peculiare ruolo di operatore culturale, organizzando strutture volte alla diffusione della cultura cinematografica e promuovendo forme di associazionismo.
Nel 1940 si recò a Genova per studiare ingegneria navale e si iscrisse al locale Cineguf manifestando un'intensa passione per il cinema, che trovò il modo di coltivare quando, tra il 1943 e il 1945, da ufficiale di complemento in marina curò le proiezioni di film a bordo di un incrociatore. Nel 1947 diede vita con Tullio Kezich alla sezione cinematografica del Circolo della cultura e delle arti di Trieste e partecipò alla fondazione della Federazione italiana circoli del cinema (FICC). Nel 1948 ebbe l'incarico di critico per "Il giornale di Trieste", e in seguito avviò la collaborazione con riviste come "Cinema", "Filmcritica", "Bianco e nero", "Cinema nuovo", "Cinemasessanta". Trasferitosi a Roma, dal 1951 al 1954 fu segretario generale della FICC e, dopo essere entrato nel direttivo del Circolo romano del cinema, fece parte, fino al 1965, di quello dell'ANAC. Insieme a Enrico Rossetti, con la fondazione e la gestione nel 1959-60 del primo cinema d'essai italiano presso la sala Quirinetta di Roma, diede un significativo contributo alla circolazione dei film d'autore. Un'idea di diffusione del cinema di qualità presso il grande pubblico che C. avrebbe perseguito negli anni Settanta curando per la RAI cicli monografici su sport e cinema, sul cinema giapponese, sulla New Hollywood, su Billy Wilder, Ozu Yasujirō, Josef von Sternberg, in cui adottò una insolita formula di 'postfazione critica' a commento delle sequenze più significative. Nel 1960 sostituì V. Pratolini nella rubrica di cinema del settimanale "ABC", per conto del quale condusse anche una serie di inchieste politiche e d'attualità. C. ha sempre tenuto fede a questo nesso tra cultura, cinema e impegno civile sul quotidiano "Paese Sera", dal 1973 al 1994, e, dal 1989, sul settimanale "Avvenimenti". A partire dagli anni Sessanta ha ricoperto a più riprese incarichi ministeriali nelle commissioni di esperti cinematografici. Nel 1995 ha organizzato al Teatro Quirino, ricostruendone il programma, una rievocazione del festival cinematografico tenutosi nel 1945 in quella stessa sala. Tra le sue pubblicazioni si ricordano Hollywood Settanta (1978), I film di Alberto Lattuada (1985), la cura del numero monografico di "Bianco e nero" Sessantotto e dintorni (1998). Ha collaborato alle sceneggiature di alcuni film, tra cui il fantascientifico Terrore nello spazio (1965) di Mario Bava.