CALLITRICE (dal gr. κάλλος "bellezza" e ϑρίξ "pelo")
Nome del genere tipo di una sottofamiglia di Cebi (lat. scient. Aotinae Elliot 1912; fr. callitriches, douroucoulis; ted. Springaffen, Nachtaffen; ingl. titi monkeys, douroucoulis). Sono scimmie di media statura e forme svelte; con testa piccola, tondeggiante e muso breve; con arti posteriori lunghi; coda lunga non prensile; orecchi di tipo normale (v. cebo); unghie compresse e curve. Sono arboricoli e all'occasione sveltissimi. Di facoltà intellettuali limitate, vivono in famiglie o gruppetti maggiori; hanno voce sonora; si nutrono di frutta, insetti, uccelletti e uova; sono cacciati anche perché mangiabili. Vi appartengono i generi:
1. Callitrice (Callicebus Thomas; non Callithrix Erxl., sinonimo di Hapale Illiger, v. apale). Diffuso con 33 specie e sottospecie nella parte settentrionale dell'America del Sud. Le specie più note sono la Callitrice mascherata o Sasnassù (Callicebus personatus Geoffr.) del Brasile, bruna con testa, mani e piedi neri; la Callitrice dal collare (C. torquatus Hoffmann) del Brasile e Perù settentrionali, bruna con gola bianca.
2. Aoto (Aotes Humb. 1811). Ottimo saltatore, unica scimmia prettamente notturna, riposa di giorno nei cavi degli alberi. È distribuito con 19 specie nell'America Centrale e, in parte, Meridionale. La specie più nota è l'Aoto trivirgato o Duruculi (Aotes trivirgatus Humb.) della Guayana, Amazzonia, Perù, grigio con tre strisce longitudinali nere sul capo (v. cebo).
Bibl.: H. G. L. Reichenbach, Vollständige Naturgesch. der Affen, Dresda 1863; D. G. Elliot, Rev. of Primates, New York 1912, I, pp. 234-257; II, pp. 1-20; Thomas, in Ann. Mag. Nat. Hist., XIX (1927), pp. 509-512.