TUMMINELLI, Calogero
(Francesco Enrico). – Nacque a Caltanissetta il 2 febbraio 1886 da Calogero, «pizzicagnolo», e da Alfonsa Chiarenza.
Penultimo di dieci figli, sei maschi e quattro femmine, di cui tre morti infanti, rimase orfano di padre nel 1898, a soli dodici anni. Dopo la morte della madre nel 1904 fu costretto a barcamenarsi tra diversi impieghi per mantenersi negli studi universitari, riuscendo tuttavia a laurearsi a pieni voti in scienze economiche presso l’Università Bocconi di Milano, con una tesi in scienza delle finanze sotto la guida di Luigi Einaudi. Nel 1910 aderì alla loggia massonica milanese Carlo Cattaneo. Il 5 dicembre 1911 si unì in matrimonio con Marianna Amoroso, da cui ebbe un figlio, Roberto (nato a Roma il 9 agosto 1913).
Già durante gli anni universitari milanesi Tumminelli aveva iniziato a dedicarsi a pubblicazioni di argomento artistico e proprio a Milano nel 1906 aveva fondato insieme con Emilio Bestetti la casa editrice d’arte Bestetti e Tumminelli, con sede in corso Monforte 20. L’intento, che divenne una costante nella programmazione dell’azienda, fu quello di recuperare l’editoria d’arte per aprirla alla divulgazione verso un pubblico più vasto di quello degli addetti ai lavori o degli eruditi del settore, rivolgendosi innanzitutto ai «curiosi dell’arte e innamorati dell’arte» (manifesto programmatico di lancio della rivista Dedalo, 1920).
Il merito di Tumminelli e del suo socio fu quello di riuscire nell’impresa senza sacrificare la qualità grafica e intellettuale dei prodotti immessi sul mercato: tale esperienza editoriale produsse infatti, tra il 1906 e il 1933, alcuni tra i più raffinati volumi del settore del primo Novecento. Ne sono prova sia la rosa di validi collaboratori che contribuirono al catalogo della casa editrice sia gli innumerevoli titoli distribuiti sul mercato, che spaziarono dalla pittura all’architettura, lungo tutto l’arco cronologico della storia dell’arte, con grafiche eleganti e al contempo accattivanti che portarono le edizioni Bestetti e Tumminelli a figurare anche nelle prime e più importanti mostre del libro italiano all’estero, a Buenos Aires nel 1927 e alla Casa Italiana di New York nel 1928 (Italian book exhibition. New York, 1928, Milano 1928).
Dalla fucina della casa editrice uscirono anche alcune tra le più originali e apprezzate riviste d’arte: due su tutte, Dedalo, affidata alla direzione di Ugo Ojetti a partire dal 1920 (interrotta nel 1933), e Architettura e arti decorative, diretta da Marcello Piacentini, avviata nel 1921. Quest’ultima, dal novembre del 1927, sarebbe divenuta organo ufficiale dapprima del Sindacato nazionale architetti e, nel 1932, d’intesa con lo stesso Tumminelli, del Sindacato nazionale fascista architetti (cfr. M. Piacentini, Il nostro programma, in Dedalo, XI (1932), 1, p. 1); con Piacentini e Alberto Calza Bini, anche Calogero figurò nel consiglio direttivo della testata, che rinnovò il titolo in Architettura.
Nel 1920 Tumminelli fu chiamato a far parte del consiglio di amministrazione della Bocconi, in cui aveva compiuto il suo percorso universitario, in qualità di consigliere.
Dopo aver cambiato altre due sedi milanesi, nel 1924 la casa editrice fu trasferita in via definitiva a Roma, presso palazzo Mattei, in via Caetani 32. Fin dal 1925, anno in cui venne fondato l’Istituto Giovanni Treccani per l’attuazione del progetto definitivo dell’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, Tumminelli fece parte del consiglio direttivo, insieme con Treccani e Giovanni Gentile, e fu artefice assieme a loro del piano dell’opera. Fu il primo a ricoprire l’incarico di direttore editoriale dell’Enciclopedia, occupandosi nello specifico di impostare e curare la parte grafica e tecnico-artistica, grazie alla sensibilità e all’esperienza acquisite in merito con la casa editrice d’arte, che contribuirono all’arricchimento e alla qualità dell’apparato illustrativo dei volumi enciclopedici. Tumminelli e Gentile (in quanto direttori editoriale e scientifico) costituivano altresì, insieme con il presidente Treccani, la giunta dell’Istituto.
Inizialmente, Tumminelli fece affidare la parte tipografica del progetto direttamente alla propria casa editrice; nel 1926 la Bestetti & Tumminelli si unì ai Fratelli Treves e, nello stesso anno, Tumminelli divenne direttore della Treves, succedendo al defunto Giovanni Beltrami, e assunse la condirezione della rivista L’Illustrazione italiana insieme con Guido Treves.
Quest’ultimo espresse il suo cordiale benvenuto al nuovo collega, sottolineando che rimaneva «così immutata un’antica consuetudine per cui L’Illustrazione italiana ebbe, fin dal suo nascere, una duplice direzione», e precisando che «l’affettuosa fraternità, la comunanza di ideali e di propositi che mi ha unito per tanti anni a Emilio Treves prima, a Giovanni Beltrami poi, si rinnova ora con Calogero Tumminelli il quale ha già dato, in altri campi dell’editoria, cospicue prove del suo ingegno e della sua attività» (cfr. L’Illustrazione italiana, LIII (1926), 23, p. 572).
Tumminelli non mancò di dare prontamente notizia del nuovo incarico anche al senatore Luigi Einaudi, cui era rimasto legato, al di là dell’esperienza bocconiana, da un rapporto di affetto e devozione. I due si erano, difatti, ritrovati l’anno precedente in qualità di membri del consiglio direttivo dell’Istituto Giovanni Treccani.
Fu membro, altresì, dapprima in qualità di consigliere e, nel 1928, di vicepresidente, della Federazione nazionale fascista dell’industria editoriale (Formiggini, 1928, p. 14).
La Treves-Bestetti-Tumminelli, risultato dell’unione tra le case editrici, fu la prima concessionaria ufficiale dell’Enciclopedia Italiana. Al momento della fusione fu stabilito che, della nuova società, a Tumminelli fosse affidata la Direzione generale con potere di firma per vent’anni, con la corresponsione di un assegno annuo di 600.000 lire, con l’impegno a rinunciare dal momento della costituzione della società a diritti particolari per percentuali o simili percepiti precedentemente (Archivio storico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Direzione generale Domenico Bartolini, 1925-1961, Atti preliminari per rilievo Enciclopedia, 1931-1933, b. 2, f. 2).
La mediazione di Tumminelli fu cruciale per l’affidamento dell’incarico di stampa dell’Enciclopedia all’officina tipografica Rizzoli di Milano (Tranfaglia - Vittoria, 2000, p. 262): l’impegno con Angelo Rizzoli prevedeva che fossero licenziati tre volumi l’anno e quest’ultimo, dopo un ampliamento della tipografia indispensabile per portare a compimento la mole di lavoro prevista, diede alle stampe il primo volume nel 1929, nel rispetto dei tempi concordati con Tumminelli, assestando i ritmi di produzione su una periodicità di quattro volumi l’anno, uno ogni tre mesi, e conservò l’incarico fino al 1933, quando gli subentrò il Poligrafico dello Stato (p. 319).
Nel 1931, per far fronte ai crescenti oneri finanziari per la gestione dell’Enciclopedia, Tumminelli acconsentì alla creazione della società anonima Treves-Treccani-Tumminelli (TTT): essa riuniva l’Istituto Treccani, la Bestetti e Tumminelli – che aveva in carico la parte editoriale –, la Fratelli Treves – che si occupava della fase di vendita – e l’Anonima libraria italiana, lasciando immutati i direttori e il consiglio direttivo. Tra il 1932 e il 1933, tuttavia, Tumminelli assistette allo scioglimento della società, dovuto in larga parte alle difficoltà finanziarie e organizzative scaturite dalla morte di Guido Treves nel maggio del 1932, e alla creazione ad hoc tra il 1933 e il 1934 dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani (IEI), un ente autonomo finalizzato alla gestione dell’Enciclopedia. Quello fu anche l’ultimo anno in cui Tumminelli diresse la parte editoriale dell’Enciclopedia: a partire dal volume XVIII (1933), infatti, Gentile figurò come direttore unico.
Nella relazione di Pietro Raffa, ispettore della Ragioneria generale e futuro revisore dei conti dell’IEI incaricato dal presidente Domenico Bartolini di accertare l’effettivo valore economico e patrimoniale dell’Enciclopedia e delle attività correlate in virtù della cessione di ogni operazione dalla TTT all’Istituto romano nel 1933, fu espressa chiaramente la previsione che Tumminelli versasse un milione di lire in nuove azioni e rinunciasse, senza ulteriori compensi, al suo contratto di direttore; in suo favore, sarebbe stato liquidato un quinto della percentuale del 10% incassata dalla TTT per la vendita dell’Enciclopedia italiana al nuovo Istituto, ciò a titolo di «unico compenso alle sue funzioni (che sostituirebbero tutte le attuali) di esperto editoriale» per la prima edizione del Dizionario e delle prime 25.000 copie dell’Enciclopedia, pubblicate in concomitanza al passaggio di consegne (Roma, Archivio storico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Direzione generale Domenico Bartolini, cit., Atti..., cit., b. 2, f. 3.3, p. 2 del verbale, 2ª stesura).
Tumminelli fu direttamente coinvolto, in quanto responsabile della supervisione su tutto il comparto grafico-artistico, nel contenzioso aperto tra l’IEI e la Società anonima Fratelli Treves (costituitasi dopo la scissione della TTT) per le condizioni di conservazione in cui versavano tavole, cliché e tricromie in giacenza presso il magazzino di Treves a Milano. Chiamato a ispezionare, insieme con Raffa e Giorgio Pierfederici, i locali e i materiali ivi contenuti, inizialmente si rifiutò di sottoscrivere i verbali redatti a seguito dei sopralluoghi, che giudicavano non idoneo lo stato conservativo dei materiali, molti dei quali deteriorati, inutilizzabili e da ristampare – valutazione che incideva inevitabilmente sul calcolo delle somme da liquidare alla Treves in virtù della cessione – sostenendo che le condizioni dei materiali fossero meno gravi di quanto rilevato e che molto si potesse recuperare (Roma, Archivio storico della Enciclopedia italiana, Direzione gnerale Domenico Bartolini, cit., Consegne, 1933-1935, Disposizioni ed atti della consegna: corrispondenza con il cav. Raffa ed il comm. Pierfederici, b. 3, f. 8). Tuttavia, dagli appunti di Bartolini e di Raffa traspare una non completa fiducia nel suo parere, a fronte di lamentele sollevate in precedenza sul fatto che egli si assentasse spesso da Milano e che la sua «cura editoriale» non procedesse a dovere. La Presidenza della Treves aveva già richiesto allo stesso Bartolini una «lettera ufficiale di rimostranze» sulla base della quale, poi, invitare Tumminelli «a dedicarsi più e meglio al suo compito» e «a provvedere, a sue spese, all’immediata assunzione di una persona di fiducia, e competente» cui affidare «l’esclusivo compito di sorvegliare, giorno per giorno, la stampa e la rilegatura dei volumi», cosa che evidentemente egli trascurava (ibid., lettera di Raffa a Bartolini del 17 gennaio 1934). Solo nel giugno del 1934 il marchese Enrico Manca di Villahermosa – presidente della Fratelli Treves – Treccani e Tumminelli, in rappresentanza della sciolta società TTT, acconsentirono a firmare il verbale redatto da Pierfederici sulle ricognizioni ai magazzini milanesi, che doveva quantificare l’indennizzo da liquidare all’IEI per lavori di stampa mancanti o inutilizzabili.
Con l’insediamento del nuovo consiglio direttivo dell’IEI appena formato, il presidente Guglielmo Marconi, indirizzò una circolare «Ai componenti del Comitato Direttivo che non sono entrati a far parte del Consiglio dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana», per ringraziarli formalmente «per l’opera da Lei data fino ad oggi alla pubblicazione di questa grande impresa che onora l’Italia ed il Regime Fascista»; tra i destinatari, figurava anche Tumminelli che, quindi, poté considerarsi ufficialmente congedato dalla direzione del progetto (ibid., b. 11, f. 43.4).
Nello stesso anno, conclusa l’esperienza societaria, Tumminelli fondò nella capitale una nuova casa editrice, l’Istituto romano di Arti grafiche – impresa che potrebbe giustificare anche le prolungate assenze da Milano notate in casa Treves nell’ultimo periodo – cui l’editore si dedicò, da quel momento, a tempo pieno.
Tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta avviò la collana Nuova Biblioteca italiana, affidata alla direzione del giornalista e critico letterario Arnaldo Bocelli, già redattore dell’Enciclopedia. Nel 1937 iniziò a pubblicare la rivista settimanale Storia, diretta da Tomaso Monicelli (Tranfaglia - Vittoria, cit., p. 262), che rappresentò una tra le primissime proposte di rivista di divulgazione storica ad ampia tiratura sostenuta da un ricco corredo di immagini (Pizzetti, 1982, p. 191), anche se si concluse dopo soli cinque anni.
Dal 1938 al 1943, dai torchi della Società anonima Istituto romano di Arti grafiche di Tumminelli & C. uscì il periodico La difesa della razza, veicolo principale di diffusione nazionale delle teorie antisemite diretto da Telesio Interlandi, all’interno del cui comitato di redazione, tuttavia, il nome di Tumminelli non figurò mai.
Morì a Roma il 24 novembre 1945, stroncato da un attacco cardiaco.
Il figlio Roberto prese il suo posto alla guida dell’Istituto romano di Arti grafiche, dove aveva già avuto modo di affiancarlo nel lavoro, e lo portò avanti fino alla chiusura definitiva nel 1973.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Caltanissetta, Stato civile, Comune di Caltanissetta, Registro degli atti di nascita, 1886, parte I, registrazione n. 167 (c. 56v); Roma, Archivio storico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Enciclopedia Italiana; Istituto Enciclopedia Italiana. Direzione generale Domenico Bartolini, 1925-1961; Archivio storico Fondazione Luigi Einaudi Onlus, s. 2ª, Corrispondenza, f. Casa editrice d’arte Bestetti e Tumminelli Roma, f. T., Calogero.
A.F. Formiggini, Dizionarietto rompitascabile degli editori italiani, compilato da uno dei suddetti, Roma 1928, ad nomen; A. Panzini, Colazione al sole, in Corriere della sera, 24 gennaio 1929; Storia dell’editoria italiana, a cura di M. Bonetti, Roma 1960, ad ind.; S. Pizzetti, I rotocalchi e la storia. La divulgazione storica nei periodici illustrati (1950-1975), Roma 1982, ad ind.; N. Tranfaglia - A. Vittoria, Storia degli editori italiani. Dall’Unità alla fine degli anni Sessanta, Roma-Bari 2000, ad ind.; G. Turi, Il mecenate, il filosofo e il gesuita. L’«Enciclopedia Italiana», specchio della nazione, Bologna 2002; Guida all’Archivio storico, a cura della Presidenza dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Roma 2007, ad ind.; Editori a Milano (1900-1945). Repertorio, a cura di P. Caccia, Milano 2013, ad nomen; Treccani 1925-2015. La cultura degli italiani, Roma 2015, ad indicem.