CAMALDOLI (A. T., 24-25-26)
Celebre monastero del Casentino, posto sul versante occidentale dell'Appennino casentinese, nel territorio del comune di Poppi di cui Camaldoli forma una frazione di 190 ab. È costituito da due edifici distinti: il convento, grandiosa costruzione ad 816 m. s. m.; e l'eremo, a m. 1098 s. m., quasi presso la sommità dell'Appennino. Vi funziona dal 1874 un osservatorio meteorologico. Una foresta di abeti estesa 1442 ettari la circonda. L'antica e vasta foresteria fu dopo il 1866 adibita a uso di albergo, divenuto ricercatissimo soggiorno estivo, mentre l'altra parte e l'eremo rimasero affidati per la custodia e il servizio religioso ai monaci camaldolesi. La foresta, dichiarata inalienabile e affidata alle cure di un apposito ispettorato forestale, fu con legge del 1900 destinata a stazione climatica.
Il monastero ha una chiesa ricostruita nel 1523 e rimaneggiata nel 1772-76, con dipinti del Vasari. Sono da notare il chiostrino del sec. XIV, il salone ove C. Landino pone le celebri Dispute camaldolesi col Ficino e Lorenzo de' Medici, e una farmacia che conserva l'antica suppellettile. L'eremo ha una chiesa del sec. XVIII (sulla porta marmorea Madonna di T. Fiamberti, scolaro di Mino da Fiesole), e varie cappelle (in quella di S. Antonio ancona di terracotta invetriata di A. della Robbia e aiuti). La biblioteca andò smembrata (Firenze, Poggi) o dispersa. (V. tavv. XCIII e XCIV).
Bibl.: P. L. da Vienna, Not. stor. del s. Eremo di C., Firenze 1793; Cenni storici del s. E. di C., Firenze 1864; R. Agostini, C., Firenze 1893.