Vedi CAMARINA dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CAMARINA (v. vol. ii, p. 279-280)
Nel 1961 sono iniziate ricerche sistematiche intorno all'abitato. Anche se i dati sono ancora parziali, per la limitata ampiezza dei saggi, incomincia a delinearsi la pianta della città che appare costruita secondo uno schema regolare.
Gli scavi si sono estesi sia nella parte occidentale che nella parte orientale fino ad ora inesplorata. I muri individuati in ambedue le zone presentano, nella grande maggioranza, allineamenti costanti secondo una scansione del terreno che sembra essere rispettata uniformemente.
Più intense sono state le ricerche nella parte ad occidente del tempio di Atena nella quale sono stati accertati elementi di un gruppo di insulae. La terrazza - delimitata a N dalla balza rocciosa, oltre la quale i terreni digradano rapidamente verso l'Hypparis, a s dal mare e chiusa verso la pianura da un muro di difesa, già distrutto in antico - sembra essere stata percorsa nel senso della lunghezza (EO) da un'unica grande arteria centrale, della larghezza di m 9,50 circa, ai lati della quale si allineavano i prospetti di due serie di insulae, disposte in senso NS, con un'inclinazione di 24 gradi rispetto al N, larghe m 34-23,50 e lunghe con tutta probabilità m 136,50.
L'inserimento dell'area sacra di Atena sembra attuato in base al muro del tèmenos parallelo alle insulae, mentre il tempio, a semplice cella in antis, non rivela lo stesso orientamento (17 gradi verso E).
I muri e le costruzioni messe in luce appartengono in prevalenza al III-II sec. a. C. e cioè ad una fase posteriore alla distruzione del 258, che era stata fino ad ora considerata conclusiva per la vita della città. Mentre una sopravvivenza fino ad epoca augustea è stata accertata senza possibilità di dubbi, non si esclude che vi siano costruzioni anche successive, soprattutto intorno al tempio di Atena, nell'ambito del quale si sono raccolte testimonianze di vita fino al Medioevo.
L'abitato di epoca tardo-ellenistica non sembra essersi esteso nella parte orientale della città. I resti di abitazioni messi in luce in questa zona, infatti, appartengono ad insulae databili al IV-III sec., costruite su ruderi di edifici precedenti. L'abbandono di quest'area sembra coincidere con la distruzione del 258.
Saggi in profondità compiuti nell'area occidentale hanno permesso di individuare resti di almeno due fasi precedenti di vita dell'abitato e cioè quella risalente al V sec. a. C. e quella di epoca arcaica. I muri della fase più recente, tardo-ellenistica, ricalcano nei tratti finora individuati, gli allineamenti dei muri più antichi, che potrebbero riferirsi al momento della fondazione della città. Anche il muro del tèmenos di Atena sembra risalire a quest'epoca.
I frammenti ceramici, fra i quali prevalgono i tipi del Corinzio Medio, finora raccolti negli strati a contatto con la roccia, non sono anteriori alla data tradizionale (598 a. C.) della fondazione della colonia. Anche se non mancano tracce, nei dintorni di C., di villaggi siculi (ad esempio in località Pianoresti) anteriori all'arrivo dei Greci, lo stanziamento coloniale sembra aver occupato un sito disabitato.
Bibl.: P. Pelagatti, Camarina - Relazione preliminare della campagna di scavi 1961-62, in Boll. d'Arte, 1962, p. 251 ss.; G. Manganaro, Città in Sicilia e Santuari Panellenici nel III e II sec. a. C., in Siculorum Gymnasium, XVII, 1964, p. 40 ss.; P. Pelagatti, Scavi e ricerche archeologiche nella provincia di Ragusa 1961-66, in Archivio storico Siracusano, XII, 1966, p. 6 ss.