CAMERINO (Camerinum, Καμαρῖνον, Καμέρτης)
Città della Regione VI Augustea (Umbria) ai confini con il Picenum, poco lontana dalla valle del fiume Chienti, oggi Camerino (Ptol., 3, I, 46; Strabo, v, 228; Plin., Nat. hist., iii, 113).
Sussistono incertezze, per i tempi più antichi, sull'etnico Camertes attribuito, pare, da Livio (9, 36; 10, 25, ii) a Umbri d'Etruria (Clusium antica Camars). Fu legata a Roma nel 309 a. C. con aequum foedus, che Settimio Severo rinnovò nel 210, con valore ormai soltanto formale (C.I.L., xi, 5631); durante la guerra cimbrica due coorti dei Camerti ebbero da Mario la cittadinanza romana (Cic., pro Balbo, 20-21-22; Valer. Max., 5, 2, 8, Plut., Mar., 28). C. è ricordata ancora nel periodo della congiura di Catilina (Sallust., Cat., 27, 1; Cic., pro Sulla, 19, 53) nella guerra fra Cesare e Pompeo (Caes., Bel. civ., i, 15, 5) e nella guerra Perugina (Appian., 5, 50).
Le iscrizioni (C.I.L., xi, 5628-5640, Suppl. xi, 2, 804-8043) attestano che fu municipium, ascritto alla tribù Cornelia. Sono ricordati aedilis, IIII vir iure dicundo; flamen divorum Augustorum e, in un iscrizione di Fermo (C.I.L., ix, 5362), l'ordo Camertium (cfr. la frammentaria epigrafe C.I.L., xi, 5628 che pare riferibile ad una statua dedicata a Gaio Cesare come patrono del senatus).
I ritrovamenti archeologici nell'interno della città sono limitati quasi esclusivamente alle iscrizioni, rinvenute specialmente presso il borgo S. Giorgio. Questo fatto induce a supporre che non lungi fosse situato il centro della città che doveva probabilmente estendersi su parte dell'area poi occupata dall'abitato medievale, come prova anche il recente rinvenimento di un mosaico nei pressi dell'attuale piazza Garibaldi. Di particolare interesse è un tratto di acquedotto rinvenuto presso la città in località Le Mosse (Colle Paradiso).
In località Vallicelli è stato individuato un sepolcreto di età gallica, di notevole interesse perché ne documenta una delle punte di massima espansione meridionale.
Nella frazione di Mergnano si segnalano resti murarî e musivi pertinenti quasi certamente a ville romane.
Bibl.: C.I.L., XI, p. 814; W. Smith, Dict. of Greek and Roman Geography, s. v.; H. Nissen, Italische Landeskunde, Berlino 1902, II, p. 388; K. J. Beloch, Röm. Geschichte, Berlino-Lipsia 1926, pp. 440; 443, 605; Hülsen, in Pauly-Wissowa, III, 1899, c. 1429, s. v. Camerinum; Bormann, in De Ruggiero, Diz., s. v.; O. Turchi, Camerinum sacrum, Roma 1762; P. Savini, Storia della città di Camerino, Camerino 1864; M. Mariani, Intorno agli antichi Camerti Umbri, Camerino 1900; L. Allevi, Ricordi romani nel camerinese, in Ricordi romani nelle Marche (Nel Bimillenario della nascita di Augusto), Ancona, R. Deputaz. Storia Patria per le Marche, 1941, pp. 255; G. Radke, Ricerche su Camerino, città umbra, Milano 1964; G. Annibaldi, in Atti dell'XI Congresso di Storia dell'Architettura (Marche, 6-13 sett. 1959), Roma 1965.