JORDAN, Camille
Uomo politico francese, nato a Lione il 13 gennaio 1771, morto a Parigi il 19 maggio 1821. Figlio d'un negoziante e convinto realista, fu avversario della rivoluzione ed ebbe parte importante nella rivolta di Lione (maggio 1793). Trovò poi scampo in Svizzera e in Inghilterra, ove fu tra gli emigrati più notevoli. Tornò in Francia nel 1798, fu del consiglio dei Cinquecento e vi fece revocare le leggi contro i preti refrattarî, ma proscritto il 18 fruttidoro dovette di nuovo fuggire. Protestò con l'Adresse à mes commettants contro la condanna, si rifugiò prima a Basilea, poi a Tubinga e a Weimar, ove s'accostò alla filosofia kantiana. Di nuovo in Francia, fu avverso al colpo di stato del 18 brumaio e restò in seguito all'opposizione contro Napoleone. Alla Restaurazione divenne deputato (1816), presidente della Camera e consigliere di stato, ma pur avendo fatto atto di adesione ai Borboni, fu dal 1818 uno dei capi dell'opposizione costituzionale e l'anno dopo votò contro i provvedimenti eccezionali.