AUTORE, Camillo
Figlio di Raffaele (ingegnere architetto nato a Pozzallo nel 1847, morto a Palermo il 31 dic. 1904), l'A. nacque a Palermo il 14 giugno 1882; studiò all'università di Palermo sotto la guida di E. Basile, che influenzò notevolmente le sue posteriori esperienze, laureandosi architetto nel 1912. E. Calandra lo chiamò nel 1919 come suo assistente a Messina, avviandolo così alla carriera universitaria; nel 1924 ottenne la libera docenza in disegno d'ornato e architettura elementare a Messina, dove insegnò come titolare di cattedra dal 1930 al 1935. Passò poi nel 1936 all'università di Padova, dopo aver vinto il concorso per la cattedra di architettura tecnica (disciplina per cui aveva conseguito la libera docenza nel 1932), che tenne per nemmeno un anno: stroncato da attacco cardiaco, l'A. morì a Merano il 22 marzo 1936.
L'attività teorica e didattica fu senz'altro prevalente nell'opera dell'A., che tuttavia sviluppò anche esperienze operative di qualche interesse: nel 1929 partecipò insieme con R. Leone, G. Samonà e G. Viola al concorso per la Palazzata di Messina (il complesso preesistente era stato distrutto dal terremoto del 1908), con un corretto ma scialbo progetto di impostazione accademica, cui fu attribuito il primo premio e del quale fu realizzato, dopo la sua morte, il palazzo del Banco di Sicilia; (la Palazzata è stata solo recentemente completata ad opera di G. Samonà). Più interessante il progetto presentato, sempre con G. Samonà, al concorso per un istituto tecnico a Siracusa, che ottenne il terzo premio (1930), nel quale alle ancora presenti reminiscenze scolastiche si unisce l'interesse per le più nuove esperienze dell'architettura internazionale.
Fra le sue ultime opere la più notevole è il progetto apparso nel 1933 tra i primi dieci premiati al concorso per la nuova stazione marittima di Napoli: progetto di gusto decisamente "novecentista", specie nell'impianto, memore per altro, nel trattamento delle superfici, delle parallele esperienze del "razionalismo" italiano (si veda ad esempio la parte centrale del fronte a mare, in tutto simile alla facciata della coeva stazione di Firenze progettata dal gruppo Michelucci).
Il complesso dell'attività dell'A. può comunque essere considerato come sintomatico del clima di incertezza culturale che caratterizzava le esperienze architettoniche degli anni che vedevano in Italia l'introduzione del movimento moderno, oscillanti continuamente, anche nei migliori, fra l'eredità della tradizione accademica e le istanze rinnovatrici propugnate dalle giovani minoranze impegnate.
Altre opere: distretto militare di Messina (1927); Tempio delle Vittorie e parocchia di S. Giorgio a Reggio Calabria (1928); palazzo di giustizia di Campobasso (1929); sistemazione del centro cittadino e del cavalcavia della villa Bellini a Catania (1930); monumento per il LXX anniversario del regno d'Italia a Reggio (1932); palazzo di giustizia di Vibo Valentia (1932); palazzo degli uffici del Provveditorato di Napoli (1934); sistemazione della II Fiera di Messina (1935).
Scritti: La chiesa bizantina del S. Salvatore in Rometta, Messina 1932; Il cinema-teatro, ibid. 1932; oltre ad articoli di carattere tecnico per l'Enciclopedia Italiana.
Bibl.: Pl. Marconi, Il concorso nazionale per il progetto della nuova Palazzata di Messina, in Architettura e arti decorative, X(1931), pp. 583-64; Progetto di Ist. tecnico e liceo scientifico a Siracusa, in Architettura, XI(1932),pp. 227-281; Giardini Bellini a Catania, ibid., pp. 282 s.; Concorso stazione marittima per passeggeri a Napoli, ibid., XII(1934),pp. 641-666; S. Caronia Roberti, Ernesto Basile e cinquanta anni di architettura in Sicilia, Palermo 1935, pp. 99 s.; S. Bottari, Ricordo di C. A., in Il Popolo di Sicilia, 21apr. 1936; A. Cuzzer, I grandi concorsi, in La casa,1959, n. 6, pp. 247, 256.