BALLINI, Camillo
Pittore veneziano della metà del Cinquecento, lavorò in patria, sul fare di Palma il Giovane, ma con più rispetto della buona tradizione, specie di quella del Vecellio; al quale pare sia stato legato per sangue, forse per parte del Tizianello, perché in una sua pala della chiesa di Praglia, raffigurante S. Stefano in carcere, si legge: C. B. de ticianis faciebat, 1574. Anche lo Zanetti loda l'indipendenza del B. dai manieristi, dicendolo "di piacevole maniera, ma non vigorosa". Dipinse in Palazzo ducale, nella Sala dello Scrutinio, un ovale con la Vittoria dei Veneziani sui Genovesi a Trapani e tre dipinti allegorici nell'atrio che vien subito dopo; ma la sua buona fama è specialmente legata agli affreschi del palazzo Barbarigo sul Canal Grande, rio della Maddalena, i meglio conservati fra tutti quelli dipinti nel tempo antico; nei quali affreschi raffigurò, con un fregio in terretta gialla, Cerere sul carro e varie altre figure, morbide di tocco e veramente tizianesche, per quanto era possibile allora.
Bibl.: A. M. Zanetti, La pittura veneziana, Venezia 1771; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.