BECCARI, Camillo
Nato a Roma il 14 luglio 1849, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1863 e l'anno seguente si laureò a Napoli in lettere e filosofia. Successivamente insegnò per quasi vent'anni in vari collegi; nel 1884 pubblicò a Roma il suo primo lavoro storico. La cronaca della Novalesa e le sue leggende; nel 1897 fu nominato vice-postulatore delle cause dei santi e dei beati del suo Ordine, ricoprendo quindi dal 1902 al 1923 la carica di postulatore generale. In questo ufficio ebbe ad occuparsi, tra gli altri, di vari processi di beatificazione di gesuiti missionari in Abissinia, e a questo fine ebbe modo di compiere viaggi in vari paesi europei per consultare archivi e biblioteche. Da questi contatti gli nacque l'interesse per la storia dei paesi di missione, specie per la storia dell'Abissinia. È noto infatti che furono i missionari gesuiti a portare in Europa nei secc. XVI e XVII le prime cognizioni esatte sulla geografia ed etnografia di quelle regioni. Sulla base di queste relazioni inedite il B. pubblicò a Roma nel 1903 un volume di Notizia e saggi di opere e documenti inediti riguardanti la storia di Etiopia durante i secc. XVI, XVII e XVIII; grazie all'appoggio del ministero delle Colonie italiano, questo saggio divenne il primo volume di un'ampia collezione di fonti: i Rerum Aethiopicarum scriptores occidentales inediti a saec. XVI ad XIX.
Il B. era partito dall'osservazione che diverse fonti storiche riguardanti l'Etiopia erano state reperite, catalogate e pubblicate alla fine del sec. XIX; tuttavia esse presentavano un periodo assai lacunoso e precisamente tra i secoli XVI e XVII, periodo nel quale in Abissinia si era fatta sentire quell'influenza portoghese per cui era fiorita la missione cattolica dei gesuiti. Le ricerche compiute davano ora al R. la possibilità di colmare in gran parte quella lacuna: nel volume Notizia e saggi... egli volle pertanto dar conto del lavoro compiuto per raccogliere le fonti portoghesi ed europee in genere relative alla storia religiosa e civile dell'Abissinia in quei due secoli. Il volume era suddiviso in tre parti: un elenco sommario di più di 500 documenti, una serie di regesti o di ampi riassunti dei principali fra questi documenti, l'edizione di alcune tra le fonti più importanti con la traduzione italiana (lettere di gesuiti, relazioni a Propaganda Fide, descrizioni di missionari, ecc.). I volumi successivi dei Rerum Aethiopicarum non sono che l'edizione integrale di alcuni manoscritti, dei quali già si fa larga menzione nel vol. I, che ben a ragione costituisce l'introduzione e la premessa all'intera collezione. Questa in 15 voll. in 4º, stampati a Roma per conto della casa editrice C. De Luigi negli anni 1903-1917, è così suddivisa: I, C. B., Notizia..., 1903; II-III, P. Paez, Historia Aethiopiae, 1905-1906; IV, E. Barradas, Tractatus tres historico-geographici, 1906; V-VII, E. d'Almeida, Historia Aethiopiae, 1907-1908; VIII-X, P. A. Mendez, Expeditio Aethiopica, 1908-1910; XI-XIV, Relationes et epistolae variorum, 1911-14; XV, Index analyticus, 1917. Ogni volume è corredato di una introduzione critica del B. e di ampi indici; l'ultimo della collana, il XV, èl'indice analitico di tutta l'opera.
Per questo, suo lavoro di ricerche il B. ebbe molti riconoscimenti; tra l'altro gli fu conferita la commenda della corona d'Italia. Il trattato storico geografico del Barradas, Do Reino de Tigré, che figura nel IV volume dei Rerum Aeth. Scriptores in lingua portoghese, fu dallo stesso B. tradotto in italiano. Questa traduzione comparve nella Rivista coloniale, organo dell'Istituto coloniale italiano, poi in forma più completa e con illustrazioni in volume a sé, col titolo Il Tigré descritto da un missionario gesuita del secolo XVII, Roma 1912, che è interessante per le minute descrizioni di usi e costumi e che ebbe un certo successo editoriale. Connesse con le funzioni di postulatore generale del B. sono le Brevi notizie sul venerabile P. Giuseppe Pignatelli d. C. d. G. (Roma 1919; altra ediz. con aggiunte di C. Miccinelli, Isola del Liri 1933).
Il B. esercitò il suo ministero sacerdotale a Roma presso il carcere giudiziario di Regina Coeli dal 1903 alla morte, avvenuta il 4 ag. 1928.
Bibl.: Encicl. Ital., VI, pp. 461-462; Encicl. cattolica, II, pp. 1123; Encicl. ecclesiastica, I, p. 394; Riv. geogr. ital., XIX(1912), p. 618.