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CAMILLO De Lellis, san

di Lorenzo Benzi - Enciclopedia Italiana (1930)
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CAMILLO De Lellis, san

Lorenzo Benzi

Nacque a Bucchianico (Chieti) il 25 maggio 1550 dai nobili Giovanni e Camilla De Compellis. Seguendo le tradizioni di famiglia, si arruolò diciottenne sotto le bandiere di Venezia in guerra contro i Turchi, al fianco del padre suo. Si distinse per valore in parecchi fatti d'arme, ma riportò una ferita al piede che lo costrinse a farsi curare all'ospedale di S. Giacomo in Roma. Impaziente e avido d'avventure militari, sebbene non ancora del tutto guarito, tornò al soldo d) Venezia a Cipro, alle isole Curzolari, e in Dalmazia. Passò poi al soldo della Spagna, e più tardi ancora s'unì con una compagnia di ventura militando in Africa. All'estro militare s'accoppiò nel giovane C. la passione del giuoco, che gli fu fonte d'amarezze e di miseria. Tuttavia anche in siffatta vita egli non ripudiò del tutto i principî religiosi appresi dalla madre; anzi di tratto in tratto era colto da impulsi di vita ascetica, tanto che pensò anche a farsi francescano. Il 2 febbraio 1575, dopo un'ammonizione d'un cappuccino, cavalcando sulla via di Manfredonia, ebbe una violenta crisi spirituale, che sboccò nel proponimento di lasciare il mondo. Entrato fra i cappuccini, non poté rimanervi per l'asprezza dell'abito che gli rendeva più acerba la piaga del piede che seguitò a tormentarlo tutta la vita. Si recò di nuovo a Roma per curarsi nell'ospedale di S. Giacomo dove, dimostratosi ottimo infermiere, fu eletto maestro di casa. Ivi egli raccolse (1582) i primi seguaci del nuovo ordine da lui fondato, dei Ministri degl'infermi (comunemente detti camillini), destinato all'assistenza corporale e spirituale dei malati e, benché contasse già 32 anni, intraprese gli studî di latino nel Collegio romano, e li continuò fino alla sua ordinazione sacerdotale (1584). Sisto V approvò la nuova congregazione (1586) e permise che i religiosi avessero sull'abito, come distintivo, una croce rossa. Gregorio XIV nel 1591 elevò la congregazione alla dignità di ordine, e da allora i Ministri degli infermi, oltre ai tre voti comuni a tutti i religiosi, emettono anche quello di assistere gl'infermi di qualunque malattia, anche contagiosa.

Eletto prefetto generale dell'ordine a vita, C. fu modello agli altri, stabilendo anche una forte disciplina di governo. Sopra un fondo di rude semplicità, spiccarono in lui risolutezza d'azione e magnanimità di cuore. Roma vide il prodigarsi della carità sua e dei Suoi religiosi, durante le carestie e le mortalità che frequentemente la colpirono alla fine del sec. XVI. Anche fuori di Roma, C. propagò la sua caritatevole istituzione, come a Palermo, Messina, Napoli, Milano, Mantova, Ferrara, Genova; già durante la sua vita non pochi dei suoi religiosi morirono nell'esercizio del loro ministero assistendo gli appestati a Napoli e Nola. Oltre alla piaga antica, C. sopportò negli ultimi anni della sua vita altre infermità che egli chiamava "misericordie di Dio". Consumato dalle fatiche, C. mori il 14 luglio 1614 in Roma, nella casa madre del suo ordine, la Maddalena, sua ordinaria residenza, e ivi fu sepolto. Benedetto XIV lo canonizzò nel 1746; e Leone XIII nel 1886 lo proclamò patrono di tutti gl'infermi e ospedali dell'orbe cattolico, e ne prescrisse l'invocazione nelle litanie degli agonizzanti.

Bibl.: S. Cicatelli, Vita del P. C. de L., Viterbo 1615 (Napoli 1620, Roma 1624); G. B. Rossi, Vita ven. P. C. De L., Roma 1651; Th. Blanc, Vie de St.-C. De L., Lione-Parigi 1860; A. Zimmerman, Der heilige C. De L., ecc., Friburgo in B. 1897; G. M. Monti, Il testamento di S. C. De L., in Rivista trimestrale di studî filosofici e religiosi, I (1920), p. 346 segg.; C. Oldmeadow, The First Red Cross, C. De L., Londra 1923; M. Vanti, S. C. De L., Roma 1929.

Vedi anche
Gregòrio XIV papa Niccolò Sfondrati (Somma Lombardo 1535 - Roma 1591); dopo studî giuridici a Perugia e Padova e laurea a Pavia, abbracciò la vita religiosa e fu (1560) nominato vescovo di Cremona. Nel Concilio di Trento sostenne il punto di vista, accettato solo dopo molti contrasti, che il vescovo ha l'obbligo di risiedere ... Sisto V papa Felice Peretti (Grottammare 1520 o 1521 - Roma 1590), di umile famiglia, originaria di Montalto Marche, entrò (1534) nell'ordine dei minori conventuali. Addottoratosi in teologia a Fermo nel 1548, fu predicatore e teologo nel suo ordine. A Roma nel 1552, conobbe Michele Ghislieri, il futuro Pio V, che ... ospedale Edificio, o complesso di edifici, destinato all’assistenza sanitaria dei cittadini, adeguatamente attrezzato per il ricovero, il mantenimento e le cure, sia cliniche sia chirurgiche, di ammalati o feriti. Cenni storici L’idea di riunire e curare i malati in luoghi particolarmente attrezzati sembra connessa ... patrono Nella liturgia cattolica, il santo (o la santa) che una regione, diocesi, città, comunità religiosa o altro gruppo di fedeli onora con speciale culto quale particolare intercessore e protettore presso Dio.
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  • COMPAGNIA DI VENTURA
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  • Camillo de Lellis, santo
    Enciclopedia on line
    Fondatore dei ministri degli infermi (Bucchianico di Chieti 1550 - Roma 1614). Seguì il padre (m. 1571) nella carriera delle armi, conducendo fino all'età di 24 anni una vita di rischi e di avventure; congedatosi nel 1574 e ridottosi in miseria per la mania del gioco, divenne manovale in una fabbrica ...
  • CAMILLO DE LELLIS, santo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 17 (1974)
    Adriano Prosperi Nacque a Bucchianico (Chieti), il 25 maggio 1550, figlio di Giovanni e di Camilla de Compellis. Il padre, uomo d'arme, prese parte alle campagne militari che si ebbero in Italia a partire dal 1525, combattendo al servizio imperiale prima, poi spagnolo; intorno alla metà del secolo ...
Vocabolario
camillo
camillo s. m. (f. -a) [dal lat. camillus, f. -a, di etimo incerto]. – Antico termine del rituale latino pagano con cui si designavano i fanciulli, liberi di nascita, che assistevano i sacerdoti (spec. i flàmini) nei sacrifici.
san
san agg. – Forma tronca di santo, in uso davanti a nomi proprî maschili che cominciano con consonante semplice (san Bartolomeo, san Vittore), compresa la z (san Zanobi), o con muta + liquida (san Gregorio), più di rado con s impura (san...
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