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GALLENGA, Camillo

di Alessandro Porro - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 51 (1998)
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GALLENGA, Camillo

Alessandro Porro

Nacque da Giuliano Vincenzo e da Laura Taroni il 4 luglio 1858 a Torino, ove si laureò in medicina e chirurgia nel 1882. Indirizzatosi allo studio dell'oftalmologia, fu assistente nella clinica oculistica dell'Università torinese negli anni accademici 1885-86 e 1887-88, allievo del celebre oftalmologo C. Reymond. Conseguì per titoli la qualifica di docente privato a Modena nel 1886 e a Torino nel 1888.

Intraprese la carriera universitaria nel novembre 1888, quando fu chiamato a succedere a F. Ponti nella direzione della cattedra di oftalmoiatria e clinica oculistica dell'Università di Parma. In questo Ateneo fu anche preside di facoltà negli anni accademici 1895-96 e 1897-98, rettore facente funzioni dal 1° agosto al 15 ott. 1919, rettore eletto dal 6 nov. 1925 al 30 nov. 1927, professore emerito. Lasciò l'insegnamento nel 1933 per raggiunti limiti di età.

Appassionato studioso dei vari aspetti della fisiologia e della patologia dell'apparecchio visivo, fu autore di numerose ricerche. Prima ancora di conseguire la laurea, quando era allievo interno della clinica oculistica di Torino, pubblicò il suo primo lavoro in tale campo: Contribuzione allo studio dei tumori vascolari dell'orbita, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XXX (1882), pp. 382-395. Nel periodo antecedente il suo passaggio a Parma, il G. indirizzò tutta la sua produzione scientifica allo studio delle tonache fibrosa e vascolare, della camera anteriore, del cristallino e degli organi accessori dell'occhio, con particolare riguardo alle patologie di interesse oncologico e teratologico (Contribuzione allo studio dei tumori congeniti della congiuntiva e della cornea, con particolari considerazioni sulla loro genesi, ibid., XXXIII [1885], pp. 576-594; Osservazioni di tiloma della congiuntiva, ibid., pp. 789-793; Dell'idroftalmia congenita. Studio clinico ed istologico, in Annali di ottalmologia, XIV [1885], pp. 322-367; Osservazione di esteso neo congenito delle palpebre, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XXXV [1887], pp. 68 s.; Brevi considerazioni sulla differente struttura dei tumori congeniti della congiuntiva e della cornea. Descrizione di due casi di dermoide del limbus (dermoidi oculari), ibid., XXXVI [1888], pp. 126-138). Di questo periodo sono ancora da ricordare gli studi clinico-patologici e terapeutici su congiuntiva, cornea, iride e cristallino (Della doppia iridectomia nella cura dello stafiloma parziale della cornea, ibid., XXXI [1883], pp. 25-46; Dei metodi per accelerare la maturazione della cataratta e brevi cenni sulla coreolisi del Foester, ibid., pp. 538-559; Osservazioni di trapianto dell'epitelio corneale sull'iride, ibid., XXXIII [1885], pp. 67-76; Sul trattamento dell'irite simpatica, in Annali di ottalmologia, XV [1886], pp. 442-448; Contribuzione allo studio delle cheratiti superficiali infettive, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XXXV [1887], pp. 212-215, e in Bollettino di oculistica, s. 2, IX [1887], 10-11, pp. 77 s.; Brevi osservazioni sulla struttura della pinguecola della congiuntiva, ibid., pp. 318 s.; Sulla presenza diuna cavità nella pinguecola e sua importanza nella produzione dello pterigio, in Annali di ottalmologia, XVII [1888], pp. 490 s.; Del nesso tra blefarite ciliare e cherato-congiuntivite eczematosa, ibid., pp. 492 s.; Annotazioni di anatomia patologica della congiuntiva, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XXXVI [1888], pp. 145-176), le ricerche sul glaucoma, la cui genesi ritenne di poter ricondurre a una irritazione del simpatico secondo la sua "teoria secretoria" (Studio clinico sul glaucoma, in Annali di ottalmologia, XIV [1885], pp. 149-174), quelle sulle alterazioni di forma delle palpebre (Del trattamento delle alterazioni di forma delle palpebre. Studio clinico, ibid., XV [1886], pp. 329-352), quelle pionieristiche di ordine batteriologico che, tra l'altro, lo videro tra i primi osservatori della presenza di microrganismi sulla congiuntiva in condizioni di normalità (Osservazione di tubercolosi oculare, in Giorn. della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XXXIII [1885], pp. 793-809; Osservazioni di bacteriologia oculare, in Annali di ottalmologia, XV [1886], pp. 440-442; Brevi osservazioni sulla xerosis epiteliale e i suoi microrganismi, ibid., XVI [1887], pp. 493-497; Generalità sui microrganismi dell'occhio in condizioni normali, in Bollettino di oculistica, s. 2, IX [1887], pp. 113-116). Degli anni torinesi va infine ricordata l'interessante osservazione, che anche ai nostri giorni appare attuale, operata dal G. sulla distanza interpupillare nello sguardo a distanza (Nota sulla determinazione della linea base, in Annali di ottalmologia, XIV [1885], pp. 370 s.).

Trasferitosi a Parma, il G., oltre a proseguire le linee di ricerca già da tempo intraprese (sono da ricordare nel campo della patologia infettiva: Profilassi del tracoma, in Bollettino dell'Ospedale oftalmico di Roma, V [1907], pp. 70-96 e in Progresso oftalmologico, II [1906-07], pp. 281-306; Della cura paraspecifica col siero antidifterico in alcune forme di infezione oculare, in Annali di ottalmologia, XXXIX [1910], pp. 89-94; sulle neoplasie dell'apparato visivo: Del linfoangioendotelioma della congiuntiva bulbare nell'età giovanile e i suoi rapporti col nevo. Studio clinico ed anatomopatologico, in Archivio di ottalmologia, XXIV [1917], pp. 21-82; sulla patologia malformativa e congenita e sulla teratologia: Contributo allo studio di alcune deformità congenite delle palpebre (coloboma palpebrale e sopraccigliare; microblefaria congenita), in Giornale della R. Acc. di medicina di Torino, s. 3, XL [1892], pp. 625-728; Contributo alla conoscenza delle ectasie opache congenite della cornea da cheratite intrauterina, in Archivio di ottalmologia, XI [1903-04], pp. 1-41), condusse studi sull'ectropion (Contributo allo studio dell'ectropion uveae e dell'orlo pupillare, ibid., XII [1905], pp. 411-451, 467-533; Dell'ectropion uveae congenitum e dei cosiddetti flocculi pupillari con speciale riguardo col Sinus anularis di Szili, ibid., XIII [1906], pp. 132-198), sullo pterigio (Le alterazioni vasali nello pterigio, ibid., XXV [1918], pp. 91-99), sul tracoma (Della specificità dei "Clamidozoi"del tracoma, in Annali di ottalmologia, XXXIX [1910], pp. 95-106; Dei corpi del tracoma nell'epitelio e nel connettivo della congiuntivite granulosa, ibid., pp. 80-88, in collab. con E. Cecchetto), su argomenti di medicina del lavoro (L'occhio e la visione nei loro rapporti colle malattie professionali, in Rivista italiana di ottalmologia, VI [1910], pp. 168-192). Pubblicò alcune delle sue ricerche in giornali scientifici di lingua tedesca, tra cui: Über die chronische Dacryocystitis beim Rhinosklerom, in Zentralblatt für praktische Augenheilkunde, XXIII (1899), pp. 289-297; Zur Färbung der Prowazeck Halberstädterischen Trachom-Körperchen, in Klinische Monatsblätter für Augenheilkunde, XLVIII (1910), 1, pp. 195 s.; Über das traumatisches Emphysem der Cornea, ibid., XLIX (1911), 1, pp. 150-153.

Assai apprezzato come insegnante, videro anche la luce alcune sue lezioni: Lezioni di oculistica dettate nella Univ. di Parma nel 1895-96, Parma 1896; Lezioni cliniche di oculistica…, a cura di C. Meroni - S. Pasqualetti, ibid. 1899; R. Università di Parma, Lezioni di clinica oculistica del chiar. prof. C. Gallenga raccolte da G. Zaccarini. Anno accademico 1901-02, ibid. s.a. Studioso di argomenti di storia locale parmense, il G. pubblicò inoltre i ricordi di illustri colleghi e maestri (ad es.: Nachruf von Prof. C. Reymond, in Klinische Monatsblätter für Augenheilkunde, XLIX [1911], 2, pp. 244-246; Di Vittorio Mibelli, in Boll. della Soc. medica di Parma, s. 2, V [1912], 1, pp. 1-5).

Membro di numerose società scientifiche, il G. fu anche presidente della Società medico-chirurgica di Parma e membro del Comitato internazionale per gli studi sugli infortuni nel lavoro. Nel 1927 la Società italiana di oftalmologia gli conferì la medaglia d'oro. Fece inoltre parte del Consiglio provinciale sanitario dal 1927, fu delegato provinciale dell'Associazione nazionale delle famiglie dei caduti e membro del Patronato per gli orfani di guerra. Ebbe il titolo di grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia.

Il G. morì a Parma il 21 dic. 1946.

Fonti e Bibl.: Necr. in Riv. di ottalmologia, I, (1946), pp. 742-744; in Archivio di ottalmologia, LI (1947), pp. 38 s.; in Rassegna italiana di ottalmologia, XV (1946), pp. 443-449 (con bibliografia); in Univ. degli studi di Parma, Annuario 1946-47, Parma 1948, pp. 117-119; in Aurea Parma, XXXI (1947), pp. 46-48; XXXIII (1949), p. 55; Un secolo di progresso scient. ital. 1839-1939, IV, Roma 1939, p. 267; L'oftalmologia in Italia, in Acta medica Italica, VI (1940), 2, pp. 17, 23, 36 s., 40, 49, 64, 74, 81-84, 86, 88, 99 s.; G. Ovio, Storia dell'oculistica, II, Cuneo 1952, pp. 66, 75, 129-132, 134 s., 167, 172 s., 178, 282-289, 323, 326, 336 s., 370, 375, 380, 387 s., 402, 408 s., 435, 439, 441, 478, 708 s.; F. Rizzi, I professori dell'Univ. di Parma attraverso i secoli. Note indicative bio-bibliografiche, Parma 1953, p. 137; Molossi, Diz. dei Parmigiani, Parma 1957, p. 77; G. Gorin, Hist. of ophthalmology, Wilmington 1982, p. 203.

Vedi anche
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Vocabolario
camillo
camillo s. m. (f. -a) [dal lat. camillus, f. -a, di etimo incerto]. – Antico termine del rituale latino pagano con cui si designavano i fanciulli, liberi di nascita, che assistevano i sacerdoti (spec. i flàmini) nei sacrifici.
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