NEGRO, Camillo
Neurologo, nato a Biella il 6 giugno 1861, morto a Torino il 16 ottobre 1927. Laureatosi a Torino nel 1884, fu assistente prima di A. Mosso a Torino, poi di W. Erb e W. Kühne a Heidelberg. Fu poi per alcuni anni nella clinica medica torinese, diretta da C. Bozzolo, e vi tenne corsi di elettrodiagnostica ed elettroterapia. Nel 1892 conseguì la docenza in neuropatologia: aprì la prima sezione neurologica in Italia, all'ospedale del Cottolengo. Fu titolare della cattedra torinese di neuropatologia, successivamente come professore supplente, incaricato, ordinario, dal 1903 fino alla morte.
Si devono al N. le prime ricerehe (1881) sulle cvrrenti unipolari indotte nello studio dell'eccitabilità elettrica del cervello; la prima proposta (1891) di curare l'epilessia jacksoniana mediante l'elettrolisi della corteccia cerebrale; la prima descrizione (1907) delle epilessie a forma coreica; la descrizione delle pseudo-miastenie d'origine periferica (sindrome di N.); l'individuazione del sintomo della "troclea dentata" nelle affezioni extrapiramidali (sintomo di N.); la descrizione del fenomeno bulbopalpebrale ipercinetico (fenomeno di Negro) nelle paralisi unilaterali del muscolo frontale. Lasciò circa 200 memorie scientifiche. L'opera maggiore, in cui sono descritte tutte le sue ricerche personali, è Patologia e clinica del sistema nervoso (Tnrino 1913).