PACETTI, Camillo
Scultore e pittore, nato a Roma il 2 maggio 1758, morto a Milano il 16 luglio 1826. La sua attività, seguita agli studî fatti nell'Accademia di S. Luca, non ebbe molta importanza in patria, e poche tracce sicure ne restano, in S. Nicola da Tolentino (decorazione di putti nella cappella del Buon Consiglio) e in S. Andrea delle Fratte (bassorilievo con la Morte di S. Anna). Come suo fratello Vincenzo (1746-1820) del quale si conservano alcuni bassorilievi nella Galleria Borghese in Roma, fu convinto seguace dell'indirizzo neo-classico e, recatosi a Milano, ove quell'indirizzo era validamente accreditato dal fiorentino Giuseppe Franchi, vi trovò campo per una carriera fortunata. Successore del Franchi nell'insegnamento accademico (1805), seppe fare della sua scuola una fervida fucina di scultura canoviana, fu arbitro di tutto ciò che si faceva a Milano in fatto di scultura, ed ebbe facili successi mondani come eminente ritrattista. Tra il 1810 e il 1812 partecipò ai lavori di statuaria per il duomo di Milano, eseguendo statue nell'interno. Ma l'opera più vasta e importante del P. fu l'organizzazione e la direzione dei lavori di statuaria e di rilievi che decorano l'Arco del Sempione, tipico monumento neo-classicista di Milano.
Per il P. e per i suoi seguaci, l'Accademia di Milano era divenuta centro d'attrazione per gli scultori nuovi, contrastando a Roma il suo primato. Dei ritratti eseguiti dal P. basterà ricordare i busti di Napoleone e di Maria Luisa, di Andrea Appiani e l'erma marmorea di Giuseppe Bossi, che si conservano in Palazzo Brera. Nella Galleria d'arte moderna di Milano sono collocati i modelli delle statue eseguite dal P. per il duomo.
Bibl.: P. Arrigoni, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932 (con ampia bibliografia).