RUSCONI, Camillo
Scultore, nato a Milano il 14 luglio 1658, morto a Roma l'8 dicembre 1728. Scolaro di Giuseppe Rusnati, si perfezionò a Roma nello studio di Ercole Ferrata. Ebbe larga fama nel suo tempo, giustificata rispetto al livello degli scultori coi quali si trovò a competere. Sue opere migliori sono le quattro grandi statue dei Ss. Matteo, Andrea, Giovanni e Giacomo Maggiore fra quelle dei 12 Apostoli nelle nicchie della navata in San Giovanni in Laterano (1708-18 circa), mosse e drammatiche nell'atteggiamento e nell'espressione, specie le prime due, con uno studio esasperato di muscolature potenti e un senso greve del panneggio, pure nelle frequenti rotture e variazioni di piani. Il monumento sepolcrale di papa Gregorio XIII nella Basilica di S. Pietro (1723), per la forma del sarcofago e dello zoccolo, si presenta come uno sviluppo del piccolo monumento a Sobiesky nella chiesa dei Cappuccini (1714); ma è dominato da una ricerca di composizione unitaria, che rimane puramente decorativa, affidata in prevalenza alle linee dei panneggi: tuttavia la statua del pontefice appare notevole per la solenne impostatura. Altre opere del R. sono a Roma nelle chiese di S. Ignazio, di S. Maria sopra Minerva, del Gesù, di S. Francesco a Ripa, per limitarsi alle più importanti testimonianze di una vasta attività svolta entro i confini di un sapiente manierismo.
Bibl.: L. Pascoli, Vite dei pittori, scultori e architetti moderni, Roma 1730, I, p. 259; F. Titi, Descrizione di pitture, sculture e architetture esposte al pubblico in Roma, ivi 1763; G. Bottari, Raccolta di lettere sulla pittura, scultura e architettura, Milano 1822, VI, pp. 178 e 180; A. E. Brinckmann, Barockskulptur, Berlino 1917, pp. 275-77; H. Ladendorf, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibl.).