Poeta (n. Vicenza 1526 circa - m. 1565). Studente a Padova, vi conobbe un ridicolo maestro di grammatica, Pietro Fidenzio Giunteo da Montagnana, che nei carmi ai potenti della repubblica si denominava Glottochrysius Petrus Fidentius Juncteus; e a lui S. attribuì la sua Amorosa elegia d'un appassionato pedante al suo amatissimo Camillo (1550 circa), cui aggiunse altri componimenti (sonetti, capitoli, sestine) collettivamente noti con il titolo I cantici di Fidenzio Glottocrisio Ludimagistro (1562). Tale raccolta diede inizio a quella specie di poesia giocosa, detta appunto fidenziana, che ha per caratteristica il gergo classicheggiante dei pedanti.