CAMILLO (camīllus)
Significò, in origine, il fanciùllo di condizione libera; in seguito, il fanciullo "libero ed impubere", che assisteva nel sacrifizio il sacerdote, di cui era generalmente il figlio. L'aspetto e l'abito dei camilli è noto soprattutto attraverso numerosi rilievi romani. L'abito è una corta tunica con maniche lunghe e larghe, stretta alla vita da una cintura; i capelli sono assai curati. Portano sulla spalla il panno di rito nei sacrifici e con una mano porgono offerte, oppure il cofanetto dell'incenso o la patera, mentre con l'altra reggono la brocchetta per il sacrifizio. Nel Palazzo dei Conservatori vi è una bella statua in bronzo di c., opera degli ultimi tempi repubblicani o del periodo augusteo. L'atteggiamento e la posa della figura sono caratterizzati dalle mani, una delle quali tiene la patera e l'altra, più in basso, una brocca. Lo stesso atteggiamento e la stessa posa li ritroviamo nei camilli dei rilievi imperiali dall'Ara Pacis Augustae (v.), nelle scene di sacrificio, antoniniane e del tardo Impero. Un bronzetto del Metropolitan Museum di New York rappresenta un c. che ha nella mano destra un bastoncino.
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