CAMPANULA (dimin. del lat. campana, per la forma della corolla; ital. campanella, campanula; fr. campanule; ted. Glockenblume; ingl. bellflower)
Genere di piante, tipo della famiglia delle Campanulacee. Comprende circa 230 specie vegetanti nelle zone temperate dell'emisfero boreale, la maggior parte nei paesi circummediterranei e nel dominio della flora orientale. Sono piante erbacee annue o perenni, glabre o irsute, a foglie radicali spesso a rosetta, a fiori disposti in spighe, talora raccorciate quasi in capolino, o in racemo o solitarî all'apice del fusto. Ciascun fiore risulta di un calice a 5 lobi, alle volte con altri 5 lobi interposti e rovesciati in fuori, di una corolla per lo più tubulosa o tubuloso-campanulata con lembo più o meno profondamente diviso in 5 lobi, di 5 stami liberi e di uno stilo rinchiuso, peloso, a stimmi dilatati. Il frutto è una cassula a 3-5 logge deiscente lateralmente per altrettante fessure o pori e contenente semi minuti e numerosi.
La flora italiana annovera ben 38 specie di campanula, fra le quali 4 endemiche: C. Tommasiniana Reut. (Istria), C. Rainerii Perp. (Alpi ticinesi e Trentino), C. isophylla Mor. (Liguria occidentale), C. elatinoides Mor. (Alpi bergamasche e bresciane).
Le Campanule in genere amano le zone submontana e montana e poche scendono al piano. Le specie più comuni nella nostra Penisola sono: C. rapunculus L., C. medium L., C. persicifolia L., C. trachelium L., ecc. Buon numero di specie vegeta solo nella zona montana e alpina delle Alpi e dell'Appennino: C. alpestris All., C. alpina Jacq., C. barbata L., C. petraea L., C. thyrsoides L., C. cenisia L., C. Zoysii Wulf., C. excisa L., C. rotundifolia L. Quest'ultima è la più frequente nei prati e pascoli montani e subalpini. Altre hanno localizzazione meridionale e mediterranea: C. erinus L., C. dichotoma L., C. lingulata W. et K., C. versicolor S. e Sm., C. fragilis Cir.
Quasi tutte le Campanule sono fornite di grosse radici bianche ricche di latice, ben sviluppate e commestibili in C. rapunculus L. (ital. raperonzolo; fr. raiponce; sp. rapónchigo; ted. Rapunzel; ingl. rampion), specie spontanea e da noi frequente nei luoghi erbosi, il cui uso alimentare rimonta certo al sec. XV (Bois, Plantes alimentaires, Parigi 1927) e che perciò un tempo era anche coltivata. Sarebbero commestibili anche le radici di altre specie: C. persicifolia L., C. rapunculoides L., C. pyramidalis L., nonché C. edulis Forst., propria dell'Arabia.
Per la bellezza dei loro fiori vengono coltivate come ornamentali diverse specie di Campanula, soprattutto C. medium L. (giuliette, fiori campani), con i suoi grandi fiori violetti che, in varietà culturali, sono anche doppî, C. persicifolia L. con le varietà alba e flore pleno, C. sibirica L., C. pyramidalis L., C. rapunculoides L., nonché C. alliariaefolia W. del Caucaso e C. carpatica Jacq. della Transilvania. La coltura delle Campanule è facile: sono piante rustiche e si moltiplicano in generale per seme.