CAMPEGGIO (lat. scient. Haematoxylon campechianum L., fr. campèche; sp. palo de campeche; ted. Campescheholz, Blauholz; ingl. logwood)
Piccolo albero della famiglia delle Leguminose (sottofamiglia Cesalpiniee) originario della baia di Campeggio nel Messico e di là trasportata alle Antille, Giamaica ecc. ove si è rapidamente naturalizzato.
Ha corteccia bruno-giallastra, legno e alburno bianco-giallastro e cuore rosso. I rami sono numerosi, incurvi, aculeati e portano foglie alterne, paripennate con 4-8 foglioline cuoriformi, ora solitarie e ora in fascetti. I fiori sono piccoli, giallastri, in pannocchie terminali semplici ed erette con calice persistente, quinquelobo, di colore porporino-violetto, corolla quinquepetala uguale al calice o di poco più lunga, stami 10, stilo lungo come gli stami con stimma grosso. Il frutto è un legume membranoso, piatto, assottigliato alle estremità con 2-3 semi reniformi. I fusti vengono scorzati e mondati con l'accetta dell'alburno bianco privo di materia colorante e si presentano in ciocchi molto duri, bruno-rossicci, pieni di anfrattuosità, di peso specifico superiore a quello dell'acqua. Vengono in commercio in grossi pezzi compatti, pesanti, angolosi, irregolari: la qualità più ricercata è quella cosiddetta di Spagna che proviene dal Messico; meno apprezzata è quella proveniente dalle Antille detta campeggio inglese.
Uso industriale. - Il campeggio venne importato in Europa dagli Spagnoli sul principio del sec. XVI e trovò, malgrado divieti d'impiego da parte delle corporazioni tintorie, una rapida diffusione date le sue preziose proprietà coloranti per la seta, la lana e il cotone, le pelli, le piume, ecc. Le decozioni del legno vengono usate nei paesi d'origine come astringente.
La materia colorante contenuta nel campeggio fu isolata nel 1810 da Chevreul, che la denominò ematossilina e si ottiene sotto forma dí aghi quasi incolori, rossicci, o di cristalli compatti. Ai primi corrisponde la formula:
ai secondi:
L'ematossilina si colora in rosso bruno all'aria ed alla luce, essa è facilmente solubile in acqua, in alcool, in etere. Viene usata come ottimo colorante nella tecnica microscopica, specialmente vegetale. Per ossidazione si trasforma in emateina = C16H12O6, piccolissimi cristalli fortemente colorati in rosso bruno a riflessi verdi metallici, pochissimo solubili in acqua.
Queste materie coloranti furono oggetto di studi numerosi per determinarne la costituzione o farne la sintesi e si ritiene oggi quasi certa la forma attribuita dal Perkin
Gli estratti di campeggio hanno sostituito quasi interamente il legno nelle tintorie e vengono ottenuti facendo bollire in acqua il legno finemente sminuzzato da macchine speciali, dette tagliatrici o raspatrici.
Le decozioni, preparate in caldaie chiuse, verticali, di rame, messe in serie (batterie di diffusione o di estrazione), vengono concentrate nel vuoto fino a ottenerne un liquido a consistenza densa, sciropposa o un prodotto secco in pani o sotto forma cristallina (cristallematina). La resa dal legno è di circa il 12%. In Italia gli estratti di campeggio vengono prodotti sin dal 1872.
Il campeggio è una tipica sostanza colorante a mordenti; esso fornisce sulle varie materie tessili, in presenza di varî sali metallici (mordenti), tinte che vanno dall'azzurro carico al violetto e al nero. Cioè: con sali di rame e di cromo dei blu e dei neri, con sali di ferro dei grigi e dei neri, con sali di alluminio dei violetti, con sali di stagno pure dei violetti.
Dopo la scoperta dei colori artificiali esso ha perduto gran parte della sua importanza per la lana e il cotone, ma viene tuttora usato in grande quantità per la tintura in nero della seta, specialmente perché permette di caricarla, cioè di aumentarne, mediante opportuni processi, il peso sino al doppio e più della fibra originale.
Il campeggio trova anche un discreto impiego per la preparazione di molti inchiostri da scrivere.