PELLEGRINO, Campiello
Letterato, nato a Capua nel 1527, morto nel 1603. Ecclesiastico, ebbe vita tranquilla; compose molti versi nei quali da un iniziale petrarchismo passò, come tanti altri della sua età, a un concettismo quando più quando meno artificioso. Ma deve la sua notorietà soprattutto a un dialogo, Il Carrafa o vero della Epica Poesia, che egli scrisse in lode del suo amico Tasso (pubblicato insieme a una Parte delle rime di B. Dell'Uva, di G. B. Attendolo e dello stesso P., Firenze 1584), e che diè la stura a una grossa polemica sulla superiorità reciproca dell'Ariosto o del Tasso. Rispose infatti la Crusca (Degli Accademici della Crusca Difesa dell'Orlando Furioso, Stacciata prima, Firenze 1584 [stile fiorentino: febbraio 1583]), e, nel difendere l'Ariosto dalle accuse di leso aristotelismo rivoltegli dal P., eccedette, passando a giudicare troppo aspramente anche di T. Tasso. La polemica dilagò e s'inacerbì, quantunque dessero encomiabile esempio di moderazione Orazio Ariosto, pronipote del poeta, e lo stesso Tasso (cfr. la sua Apologia, Ferrara 1585); mentre anche quella particolare tra il P. e la Crusca, intermediario S. Ammirato, andava via via addolcendosi, sicché il P., nonostante una sua Replica alla Risposta degli Accademici della Crusca (Vico Equense 1585), finì col restare amico e dell'Accademia e del Tasso. Vedi anche tasso, torquato.
Bibl.: Cfr. I capitoli ed un poemetto di C. P. il Vecchio pubbl. per la prima volta da A. Borzelli, Napoli 1900, che vi premise ampie notizie bio-bibliografiche sul P. - Per la bibliografia della polemica, cfr. A. Solerti, Appendice alle opere in prosa di T. T., Firenze 1892, p. 33 segg. - Sulla polemica, v. dello stesso Solerti La vita di T. T., I, Torino 1895, p. 413 segg.; V. Vivaldi, La più grande polemica del Cinquecento, Catanzaro 1895.