campione
Ricorre in Pd XII 44, riferito a s. Francesco e s. Domenico, nel senso di " combattente " per la difesa della Chiesa. Era frequente nella tradizione cristiana qualificare così i santi (v. ATLETA).
In If XVI 22 i tre sodomiti fiorentini si muovono in cerchio mentre parlano con D., Qual sogliono i campion far nudi e unti, / avvisando lor presa e lor vantaggio, / prima che sien tra lor battuti e punti. Non c'è dubbio che si parli di lottatori, o meglio di pugili: che si tratti di sportivi o di difensori delle ragioni di qualcuno nei duelli giudiziari, non si può dire con certezza e non importa ai fini della comparazione. Benvenuto pensava ai giochi olimpici; il Lana, invece, intendeva nel secondo senso: " quando questione è che pesi tra due... le parti... si sottomettono a volere che la ragion si cognosca in battaglia mortale... Or fu già tempo che quasi ogni questione si determinava per questo modo, sì ch'era ordinato per la comune signorìa ed eletti alcuni uomini di fortezza e di persona oltra lo comune essere, li quali per pregio tolleano le predette battaglie giudicate... E questi cotali erano appellati Campioni... ". In Mn II IX 15 con ‛ pugiles ' si allude ai tre Curiazi che lottarono contro gli Orazi. V. anche PALADINO.