CAMPOMARINO (A. T., 24-25-26)
Comune della provincia di Campobasso. Il capoluogo è posto a 52 m. s. m., presso la foce del Biferno, che, straripando spesso nell'ampia e amenissima spiaggia adriatica, la rende malarica nell'estate. Ha un discreto porto di rifugio per navi di cabotaggio, il quale, insieme con la vicina stazione ferroviaria, alimenta il commercio locale di cereali, frutta, vino, di cui è feracissimo il territorio del comune (75,49 kmq.), ove l'industre agricoltore bonifica le zone dunose, abbandonate dal mare. La popolazione del comune nel 1921 era di 1469 ab., quasi tutti (1258) nel centro. Campomarino non ha raggiunto mai numerosa popolazione, e per la sua giacitura esposta sul mare ha subito parecchie invasioni: nel 1240, nella guerra tra Venezia e Federico II, saccheggiato, rimase quasi deserto. Riedificato dai profughi, mentre si ripopolava nel 1456 fu sconvolto da violento terremoto e di nuovo abbandonato in gran parte. Per la sua scarsa popolazione fu destinato, nel 1466, a sede di Albanesi, con i vicini Ururi, Montecilfone e Portocannone, i cui abitanti conservano usi, costumi e dialetto della madre patria.