CANADA (VIII, p. 623; App. I, p. 350; Il. 1, p. 495)
Esplorazione. - L'impresa della nave canadese St. Rouch che nel 1944 compì l'intero Passaggio del Nordovest in soli 85 giorni (il passaggio in senso inverso della stessa nave effettuato nel 1942-43 aveva richiesto quasi due anni) chiude per il C. il periodo che può dirsi eroico delle grandi esplorazioni. Ma l'attività esploratrice prosegue con obiettivi più determinati.
Spedizioni allestite per iniziativa della National Geographical Society di Washington hanno esplorato l'interno del Labrador con risultati di grande importanza, sia dal punto di vista fisico sia da quello antropico ed economico: le esplorazioni fatte in conseguenza dello sfruttamento minerario, della costruzione di strade ecc. hanno fornito nuovi importanti apporti alla conoscenza della regione. Altrettanto può dirsi per la regione costiera ad ovest e ad est delle foci del Mackenzie, per la regione a idrografia quanto mai complessa interposta fra il fiume Athabasca e la Baia di Hudson. Nell'arcipelago americano-artico ha operato l'Istituto di ricerche artiche costituito per accordo tra gli Stati Uniti e il Canada: la Terra di Baffin, le Terre di Ellesmere e di Axel Heiberg sono state particolarmente oggetto di ricognizioni ricche di risultati (morfologia, glaciologia, caratteristiche della vita vegetale ed umana, ecc.). Una carta del Canada Artico alla scala di 1:3.800.000 circa pubblicata nel 1958 a cura del Department of Mines and Technical Surveys, mette sott'occhio lo stato delle conoscenze attuali.
Governo e amministrazione. - In conseguenza della incorporazione (v. oltre) dell'isola di Terranova al C. come decima provincia (1949), il Senato è aumentato ora a 102 membri, essendosi aggiunti 7 senatori per Terranova. Il 34° Parlamento, eletto il 31 marzo 1958, consta di 265 membri dei quali 7 per Terranova.
Qualche mutamento di carattere amministrativo si è verificato nei così detti Territorî del Nordovest, in conseguenza della importanza che questi territorî hanno acquistato per le risorse del sottosuolo. Dal 1952 il "Ministro degli Affari del Nord e delle Risorse Nazionali" nomina un Consiglio di 9 membri dal quale dipende un Commissario-governatore. La sede del governo è a Ottawa, ma una volta l'anno il Consiglio si riunisce in una località dei territorî. Questi, al pari del territorio dello Yukon, sono rappresentati da un deputato al Parlamento.
Statistiche demografiche. - I dati statistici fondamentali sono esposti nella seguente tabella:
Secondo il censimento del 1951, gli abitanti di origine britannica erano 6.709.685 (dei quali 3.630.344 inglesi, 1.547.470 scozzesi, 1.439.635 irlandesi e 92.236 di altra origine britannica) contro 4.319.167 di origine francese. Vi erano poi 619.998 ab. di origine tedesca, 395.043 di origine ucraina, 283.084 di origine scandinava, dei quali oltre 23.000 islandesi, 264-267 di origine olandese e 152-245 di origine italiana. Gli Indiani e gli Eschimesi erano 165.607. I Negri non erano più di 18.000, Cinesi e Giapponesi 54.000.
L'incremento della popolazione nel quindicennio 1941-56 è stato molto rilevante (11.506.655 ab. nel 1941; 14.009.429 nel 1951; 18.080.791 secondo una valutazione del 1956), ma notevolmente diverso nei varî stati. I massimi incrementi si registrano nell'Ontario, nel Saskatchewan, nel Manitoba, cioè nel C. nuovo, dove la densità è ancora bassa, mentre lento è l'incremento delle antiche province a densità relativamente alta; in stasi è l'isola Principe Edoardo dove la popolazione è già molto densa rispetto alle risorse attuali; in diminuzione è una sola provincia, la Columbia.
La natalità negli ultimi anni si è mantenuta intorno al 27-28‰, con minimi nel Manitoba e nella Columbia (26) e massimi a Terranova (36), la mortalità oscilla intorno al 7-8‰. Questi dati non comprendono i territorî nei quali le cifre sono più alte: oltre 47‰ nei Territorî del Nordovest, che però presentano anche alta mortalità (17000). Nel quinquennio 1954-58 sono immigrati nel Canada circa 836.000 individui, dei quali 265.000 britannici, 133.000 italiani, 119.000 tedeschi, oltre 50.000 statunitensi.
Enorme e sempre crescente è la prevalenza della popolazione classificata come urbana: 10.725.000 nel 1956 in confronto a 8.818.000 nel 1951. Nel 1957 tredici città superavano i 100.000 ab. nell'area metropolitana.
Lo sviluppo economico. - L'economia del C. si segnala per il grande slancio dimostrato in quasi tutti i settori nell'ultimo decennio. Per quanto riguarda l'agricoltura, la superficie coltivata, calcolata a 24 milioni di ha nel 1945 (3% della superficie territoriale) è salita a più di 40 milioni (oltre 4%).
Metà dell'arativo è destinato alla cerealicoltura: per il grano la produzione supera ormai i 125 milioni di q annui (nella media dell'ultimo quinquennio), per l'avena si aggira sui 60 milioni di q. Per entrambi questi prodotti l'area tende a contrarsi, ma aumenta il rendimento per ettaro (12 q per ettaro di grano e oltre 13 di avena nel 1957 in confronto a 9 e 10 rispettivamente dieci anni prima). Le province cerealicole per eccellenza sono tuttora il Manitoba, il Saskatchewan e l'Alberta. Il C. resta il maggiore esportatore di grano del mondo. Nelle province atlantiche sono invece in grande incremento le colture della barbabietola (1.250.000 q di zucchero nel 1957 in confronto a 742.000 nel 1945), del lino da seme, del tabacco. Anche la frutticoltura è in notevole sviluppo; essa si è estesa non solo nell'Ontario, anche fuori della così detta Penisola del Niagara, ma nella Columbia britannica (mele, pesche, pere). Si va estendendo anche la coltura della vite, per frutto e per vino (250.000 ettolitri nel 1957) La frutticoltura e altre colture industriali si avvantaggiano dei progressi della irrigazione nell'Alberta, nella Columbia e ora anche nel Saskatchewan.
Nonostante l'intensiva utilizzazione, che è tuttavia oggi circondata da cautele, le foreste (35% dell'intera superficie) rimangono una delle principali risorse, sia per la produzione ed esportazione del legname, sia per quella della cellulosa e della pasta da carta (per giornali); il Canada ne fornisce quasi la metà del totale mondiale (5.800.000 t nel 1957).
In confronto all'agricoltura, che guadagna terreno, l'allevamento diminuisce d'importanza, se guardiamo al numero dei capi di bestiame: invariato, intorno a 10,4-10,5 milioni per i bovini, in diminuzione per i suini e soprattutto per gli ovini. La pesca mantiene un posto di rilievo nella economia canadese, perché, se un regresso si registra per le acque costiere del Pacifico, dove il salmone è in diminuzione, è invece aumentato il reddito della pesca atlantica con l'aggregazione di Terranova: la preparazione del merluzzo in conserva e dell'olio di fegato segnano aumento cospicuo. Il prodotto ittico raggiunge ormai un milione di t annue; 95.000 persone sono occupate nella pesca e industrie connesse. L'allevamento degli animali da pelliccia (in prima linea volpi argentate, poi visoni, lontre, castori) continua ad espandersi. Nel 1957 vi erano più di 2800 allevamenti dí animali da pelliccia.
Ma il maggiore slancio dell'economia canadese si manifesta nel campo minerario, ed esso è dovuto in prima linea al rapidissimo incremento della produzione del petrolio e dei gas naturali. II petrolio, che non figurava tra i prodotti canadesi nel 1945, da 3.738.000 t nel 1950 è salito a 17.500.000 t nel 1955 e a oltre 24.500.000 t nel 1957 (22.368.000 t nel 1958); i gas naturali da 2 miliardi di m3 nel 1950 a 4,3 nel 1955, a 9,6 miliardi nel 1958.
I giacimenti di gran lunga più importanti sono nell'Alberta (Turner Valley, i più antichi; Leduc, Redwater); lunghissimi oleodotti distribuiscono il greggio alle maggiori raffinerie sorte anche lontano dai luoghi di produzione: oleodotto dal distretto di Edmonton a Superior negli stati Uniti prolungato poi fino a Sarnia (2870 km); altro oleodotto dallo stesso distretto a Vancouver 1150 km); gasdotti dal confine Alberta-Saskatchewan ai centri del Canada orientale (oltre 3500 km). Per il gas è divenuto celebre Medicine Hat, denominata la Natural Gas City, ma in generale i giacimenti sono nelle stesse aree di quelli petroliferi.
Per i minerali metallici, che sono svariati ed ingenti, il Canada ha mantenuto, anzi migliorato le sue posizioni. Ciò vale per il nichel (primo posto nel mondo), per lo zinco, il rame, il piombo, l'amianto, mentre per il ferro un incremento ragguardevolissimo è dovuto alla scoperta di nuovi ricchi giacimenti in aree per l'innanzi inesplorate dal punto di vista minerario, nel centro del Labrador a Burnt Creek, alla estremità occidentale della Baia di Ungawa (Hopes Advance), inoltre ad Algoma e Steep Rock nell'Ontario, al lago Quinsam nell'isola Vancouver. Il C. si è poi avvantaggiato anche per l'acquisto dei distretti di Terranova. Nel 1958 si sono prodotti circa 15 milioni di t di minerale di ferro, pari a circa 8 di ferro metallico. Di grande rilievo per l'economia canadese è anche la produzione, recentissima, di minerali di uranio e di radio, notevole anche perché i centri maggiori sono in località per l'innanzi inospiti e disabitate del C. settentrionale, dove sorgono ora nuovi centri, come Uranium City sul lago Athabaska, Port Radium sul Gran Lago degli Orsi, ecc.; si costruiscono strade e ferrovie, ecc. Per l'uranio il C. ha un primato mondiale, ed eminente è la sua posizione anche per altri minerali rari, come l'antimonio, il tungsteno, il molibdeno, il cadmio, il titanio. Per il platino il Canada detiene ancora il primato, per l'oro è al secondo posto dopo l'Unione Sudafricana. Assolutamente deficiente è la produzione di bauxite, ma tuttavia fiorentissima è l'industria dell'alluminio che lavora minerale di importazione.
Quanto alle fonti di energia, la produzione di carbon fossile è molto inferiore al fabbisogno; alcuni giacimenti sono ricchissimi, ma di limitata estensione e lontani (Alberta, Columbia britannica) dai grandi centri di consumo. Supplisce l'importazione dagli Stati Uniti, e supplisce la produzione di energia elettrica, prossima ormai ai 100 milioni di kWh (per il 40% dal Quebec e per il 30% e più dall'Ontario). Si tratta in massima parte di energia d'origine termica; ma in seguito ai grandiosi lavori eseguiti sul fiume San Lorenzo sono ormai messe a disposizione anche ingenti quantità di energia idrica. Impianti recenti si hanno inoltre a Manitou Falls, Winnipeg River, Nipirgon, ecc. e nella Columbia dove numerose centrali utilizzano le acque del Frazer.
Industrie. - Anche l'espansione delle attività industriali è in rapido progresso nell'ultimo decennio. Per le industrie che trasformano materie prime prodotte in paese, tale espansione procede su direttive già precedentemente segnate, con ritmo accelerato. Sono da segnalare, oltre alla industria del legno e derivati (cellulosa, carta) già menzionata, quella del raion e altri tessuti artificiali, le industrie petrolifere e quella alimentata da sottoprodotti, con un grande centro di recente costituzione nella vallata di Sarnia (v. questa voce), il cementificio, ecc.
Le industrie metallurgiche e meccaniche producono anzitutto acciaio (centro principale Hamilton), inoltre materiale ferroviario, automobili, macchine agricole. L'industria dell'alluminio che, come si è detto, lavora materia prima importata ha tre grandi centri: Arvida (v.), Kitimat (v.) e Shawinigan Falls.
Tra le industrie tessili vere e proprie conserva il primo posto il cotonificio, accentrato nelle province di Quebec e Ontario, dove conta una ventina di centri maggiori; il lanificio viene in seconda linea. Tra le industrie chimiche, oltre quelle già menzionate, sono ancora da ricordare quelle dei fertilizzariti e inoltre una gamma svariata di produzioni farmaceutiche e medicinali.
Comunicazioni, trasporti, commercio. - All'eccezionale progresso industriale si accompagna lo sviluppo delle comunicazioni. Tra le nuove ferrovie sono da ricordare quelle che aprono l'accesso a distretti minerarî di più recente sviluppo, come la ferrovia del Labrador da Seven Islands sul G. del San Lorenzo a Knob Lake che dovrà essere prolungata più a nord, la ferrovia da North Bay a Moosonee sulla baia James e le linee irraggianti da Edmonton a nordovest fino a Grande Prairie e al f. della Pace, a nord fino a Mac Murray sul f. Athabaska. Alcune delle maggiori linee sono state rese più efficienti con lunghi raddoppî. Nel complesso la rete comprende circa 72.000 km e quasi 100.000 coi raddoppî. Circa la metà di essa è di proprietà statale (Canadian National Railways); tra le linee in possesso di società le più importanti sono quelle della Canadian Pacific Railways, cui appartiene la transcontinentale da Saint John nel Nuovo Brunswick a Vancouver. Questa, al pari delle altre due linee transcontinentali statali, sono raccordate alla rete statunitense.
Ma per i trasporti terrestri acquista sempre maggiore importanza la rete delle strade per automezzi. Essa somma a circa 70.000 km dei quali circa 40.000 pavimentati. La costruzione e la manutenzione delle strade spetta di regola ai singoli stati. È di proprietà federale la grande strada transcontinentale, aperta interamente nel 1958, come pure il tratto canadese della strada dell'Alasca (v. alasca, in questa App.). Il governo federale ha poi concorso per oltre due terzi nelle spese per la grande Mackenzie Highway da Grimshaw nell'Alberta ad Hay River nei Territorî del Nordovest. Molte strade sono state costruite di recente per aprire l'accesso a distretti minerarî; esse hanno dovuto superare sovente grandi difficoltà a causa delle condizioni del suolo, dei numerosi corsi d'acqua, ecc.
Le vie d'acqua interne sulle quali si effettua la navigazione regolare sommano a circa 3400 km. La massima arteria è il San Lorenzo, aperto alla navigazione oceanica con colossali lavori eseguiti d'accordo con gli Stati Uniti: le grandi navi oceaniche arrivano fino al lago Huron e presto potranno arrivare fino a Duluth sul lago Superiore (v. san lorenzo, in questa App.). Per la navigazione oceanica ha di gran lunga il primo posto il porto di Montreal sul S. Lorenzo attrezzato così da accrescerne la efficienza; ma esso è bloccato dai ghiacci nei mesi invernali. Halifax nella Nuova Scozia e St. John nel Nuovo Brunswick sono i maggiori porti atlantici; Vancouver e Victoria i più attivi sul Pacifico. Importantissimo soprattutto per gli scambî con gli Stati Uniti è il traffico sui grandi laghi: Port Arthur, Toronto e Fort William sono i maggiori porti lacustri. Il tonnellaggio della flotta lacuale (circa 950.000 t) supera assai quello delle navi oceaniche (600.000 t).
Straordinario è stato lo sviluppo del traffico aereo. Esso è concentrato in massima parte (dal 1947) nella Trans Canada Air Lines, che esercita servizî transoceanici. Montreal è collegato da linee dirette con tutte le capitali europee. Nell'interno del C. poi l'aereo ha aperto l'accesso alle regioni settentrionali per l'innanzi del tutto appartate: linee regolari raggiungono le stazioni presso la foce del Mackenzie, quelle della Baia di Hudson e del Labrador, nonché i centri minerarî dei Territorî del Nordovest, ecc.: in molti casi i trasporti aerei rappresentano ivi l'unico legame col resto del mondo. Grandi aeroporti internazionali si trovano, oltre che presso tutte le maggiori città, anche a Terranova (Gander) e nel Labrador. Degno di nota è il grande progresso raggiunto dai servizî combinati aerei e ferroviarî, ferroviarî e automobilistici, anche attraverso l'intero Canada.
Per quanto riguarda il commercio internazionale un fatto di notevole rilievo è il progressivo allargarsi del raggio dei traffici, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni. Di queste circa il 30% o poco meno sono assorbite dagli Stati Uniti, un sesto dal Regno Unito (il 12% dal complesso del Commonwealth britannico); seguono oggi, nell'ordine, la Germania Occid. e il Giappone ricomparsi solo negli ultimi anni, poi, a distanza, l'Olanda, il Belgio, la Norvegia, il Venezuela, la Francia. La gamma degli articoli esportati non è molto variata: legname e polpa di legno, carta da giornali, frumento, alluminio e suoi prodotti, nichel, amianto, rame, prodotti della pesca, ecc. Si sono aggiunti minerali di uranio, petrolio e derivati. Anche minerali di ferro sono esportati (negli Stati Uniti).
Finanze. - Il sensibile progresso economico che il paese ha registrato nel decennio ha potuto essere realizzato in un clima finanziario di sostanziale equilibrio, grazie all'afflusso costante di capitali dall'estero, in specie dagli Stati Uniti e, in questi ultimi anni, dal Regno Unito.
Per l'intero periodo, ad eccezione delle annate 1951 e 1952, la bilancia dei pagamenti correnti (merci e servizî) si è chiusa con un deficit (crescente dal 1954 in poi). Siffatto andamento è da porsi in relazione con l'alto livello degli investimenti interni, negli ultimi anni più che raddoppiato rispetto a quello medio all'inizio del decennio. L'ammontare dei capitali privati affluiti dall'estero ha superato costantemente il saldo negativo che si è registrato nella bilancia commerciale. Oltre che coprire l'eccedenza di importazioni, i capitali esteri hanno consentito quindi il rimborso parziale dei debiti esteri e l'ulteriore accumulo delle riserve valutarie. Le ragioni di un così importante movimento di capitali sono da ricercarsi, oltre che nelle favorevoli prospettive dell'economia canadese, nel regime fiscale relativamente vantaggioso per le società estere e nella politica di liberismo perseguita dalle autorità. L'effetto inflazionistico del programma di riarmo (1950-51) e del boom degli investimenti (1956-57) fu contrastato principalmente con misure finanziarie, le quali hanno portato a notevoli modifiche di struttura nel campo dell'organizzazione monetaria e della strumentazione per il controllo del credito. Nel 1953 furono presi provvedimenti per l'istituzione di un mercato dei titoli a breve emessi dallo stato, cui partecipano non solamente le banche, ma anche agenti specializzati (dealers). Alla banca centrale è riservata la facoltà d'intervento diretto a favore degli operatori mediante la stipulazione di contratti di vendita (acquisto) che comportano l'impegno all'acquisto (vendita) a termine degli stessi titoli (repurchase o resale agreements). Nel giugno dell'anno successivo le basi del mercato monetario furono ancora estese, dando facoltà alle banche di concedere prestiti giornalieri (day-to-day loans) ai dealers, prestiti garantiti da buoni del tesoro a breve termine. Con l'organizzazione del mercato settimanale dei titoli statali, la manovra monetaria risulta rafforzata. Di fatto, il saggio ufficiale di sconto non è più stabilito in misura fissa dalla banca centrale, ma è determinato settimanalmente nella misura dello 0,25 per cento in più del rendimento dei buoni a breve scadenza (3 mesi), rendimento calcolato in base ai prezzi di offerta fatti durante l'asta della settimana precedente.
Il sistema creditizio canadese consiste in nove banche commerciali che hanno oltre 4000 filiali sparse per tutto il territorio nazionale. Poiché mancano quasi completamente organismi collettori di risparmio (casse di risparmio) una buona parte della raccolta delle banche commerciali è costituita da depositi a risparmio (più della metà del totale). In presenza delle rilevanti necessità finanziarie che lo sviluppo economico del paese richiede, le banche commerciali sono state autorizzate, con il National Housing Act del 1954, a concedere prestiti ipotecarî per la costruzione di case di abitazione. Tali prestiti, che sono garantiti da un apposito ente statale (Central Mortgage and Housing Corporation), sono aumentati sensibilmente da allora in poi, a causa della domanda crescente e dell'elevata remunerazione offerta. All'opposto, il campo di attività delle banche è stato ristretto nel 1955 con la proibizione a concedere alle società industriali finanziamenti che abbiano scadenza maggiore di un anno (i cosiddetti ierm loans) e un importo superiore a 250 mila dollari (elevato a 1 milione nel febbraio 1958 e ancora a 2 milioni nel novembre dello stesso anno). Con la riforma bancaria del 1954 le banche furono assoggettate all'obbligo di mantenere riserve di cassa in proporzione alla consistenza dei depositi (esclusi quelli tenuti per conto dell'estero). La percentuale delle riserve può essere variata dalla banca centrale con decorrenza dal mese successivo a quello del provvedimento, entro i limiti legali dell'8-12% e con variazioni non superiori all'1% mensile.
Nel settembre 1950, fu introdotto un sistema di cambio per cui il valore del dollaro canadese è stato lasciato libero di fluttuare rispetto al dollaro S.U.A. e, quindi, rispetto a tutte le altre valute. In conseguenza, nessuna parità ufficiale è stata finora dichiarata al Fondo Monetario Internazionale da parte delle autorità canadesi. Dal 1952 in poi il cambio del dollaro canadese si è mantenuto al di sotto della pari rispetto a quello S.U.A., oscillando da un massimo di 0,999 alla fine del 1955 ad un minimo di 0,947 nell'ottobre 1959.
Storia. - Il 10 aprile 1949 fu proclamata l'unione di Terranova al Canada, decisa con referendum svoltosi in due tempi nel giugno e luglio del 1948. L'affermazione senza precedenti del partito liberale alle elezioni del 27 giugno 1949, trionfo personale del leader Louis Stephen Saint Laurent, sanzionò una politica dì moderato intervento dello stato nell'economia e di decisa cooperazione internazionale. L'appartenenza al Commonwealth e gli stretti legami con gli S. U. A., cui il C. è vincolato da elementari ragioni economiche e politiche, erano e sono i due elementi fondamentali condizionatori della politica estera canadese: si spiega, così, l'attiva partecipazione del C. al piano di Colombo (febbraio 1950) e la "Military partnership" con gli S. U. A. per la difesa del continente nord-americano, che trovò una ulteriore garanzia nel Patto Atlantico (4 aprile 1949). La singolare posizione del C. nel campo dei rapporti internazionali gli consentiva di svolgere una funzione di mediazione tra le direttive, spesso contrastanti, degli S. U. A. e della Gran Bretagna, che si traduceva in un più libero gioco della sua stessa politica. Le elezioni generali del 10 agosto 1953 si risolsero in un nuovo successo dei liberali, le cui ragioni vanno ricercate nel maggior prestigio personale di Saint Laurent rispetto al leader conservatore George Drew, mancando una sostanziale contrapposizione ideologica tra i due partiti. In seguito a screzî e risentimenti per certe misure protezionistiche degli S. U. A. a danno del C., le due potenze concordarono di istituire una Commissione mista per gli affari economici e commerciali, incaricata di risolvere le questioni che potessero turbare gli interscambî (con scarsissimo successo). Nell'agosto 1954 ebbero inizio i lavori per la realizzazione del progetto di canalizzazione del S. Lorenzo, che doveva consentire ai navigli oceanici l'accesso ai Grandi Laghi. Il progetto, risalente al secolo scorso, era rimasto arenato per il prevalere di vasti interessi portuali e ferroviarî degli S. U. A. (trattato di Whashington del 1932, non ratificato dal Congresso); in seguito, la pressione delle industrie siderurgiche minacciate dall'esaurimento delle miniere del Minnesota aveva indotto gli S. U. A. a sottoscrivere l'accordo. I lavori si conclusero alla fine del 1959.
Nel 1955 il C. ebbe a manifestare esplicitamente il suo dissenso riguardo all'atteggiamento statunitense verso Formosa, escludendo il suo appoggio in caso di conflitto e non nascondendo inoltre la sua propensione al riconoscimento della Cina comunista. Le sue divergenze con gli S. U. A. erano inoltre accentuate dalle preoccupazioni che il crescente afflusso di capitale statunitense conducesse ad un suo eccessivo dominio nell'economia nazionale; da parte canadese vi era qualche ansietà anche riguardo alla larga parte avuta dagli S. U. A. nella costruzione e nell'equipaggiamento delle stazioni radar, giudicata una minaccia alla propria sovranità. Il maggior evento del 1957 fu il rovesciamento politico registrato nelle elezioni nazionali del 10 giugno, che pose termine a 22 anni di governo liberale e dette luogo alla formazione di un governo conservatore progressista con a capo John Diefenbaker. Fastidio per le alte tasse, ansietà per la penetrazione economica americana e per gli aggressivi programmi di smaltimento dei surplus agricoli statunitensi condussero a tale risultato. Nell'atteggiamento pro-Commonwealth del nuovo governo si inquadrano i colloqui anglo-canadesi tenuti ad Ottawa nell'ottobre 1957, nei quali vennero concordate misure per l'incremento degli scambî tra i due paesi e venne presa la decisione di aumentare il contributo del C. al Piano di Colombo. L'esigenza di dare una fisonomia nazionale alla ex-colonia, che ha sempre costituito la preoccupazione costante della classe dirigente canadese, e l'urgenza di tutelare vitali interessi economici accentuarono talvolta l'orientamento antiamericano del governo di Diefenbaker, portando nel 1959 le relazioni dei due paesi ad una certa tensione, attenuata dalla comune solidarietà atlantica.
Bibl.: G. Taylor, Canada, Londra 1947; A. Siegfried, Le Canada puissance internationale, 3ª ed., fr., Parigi 1944, 2ª ed. ingl., Londra 1949; A. W. Currie, Canadian economic development, Toronto 1951; G. W. Brown, Canada in the Making, Toronto 1952; D. F. Putnam, Canadian regions, Londra 1952; H. L. Keeleyside, Canada and the United States, New York 1952; M. F. Angus, Canada and the Far East (1940-1953), Toronto 1953; Lester B. Pearson, Canada: Nation on the March, Toronto 1953; G. M. Graig, Canada's foreign policy behind the headlines, Toronto 1953; A. van der Valk, The economic future of Canada, Toronto 1954; Dominion Bureau of statistics, Canada Yearbook 1956, Ottawa 1956; B. Hutchinson, Canada; tomorrow's giant, New York 1957; L. Chevrier, The St. Lawrence Seaway, Londra 1959; M. Roussin, Evolution of the Canadian attitude towards ther Inter-American system, New York. Cfr. inoltre Encyclopedia Canadiana, 10 voll., Ottawa 1957-1958.