CANALE (VIII, p. 660; App. III, 1, p. 302)
Notevoli ancora, nel decorso quindicennio, le realizzazioni di c. a superficie libera sia come opere di trasporto di acqua destinata a vari tipi di utilizzazioni, sia quali vie d'acqua artificiali per la navigazione interna; frequenti anche i c. inseriti in impianti destinati contemporaneamente a più utilizzazioni, ivi compresa la navigazione.
Per la produzione idroelettrica, ove i c. a superficie libera sono prevalentemente impiegati in impianti privi di serbatoi di regolazione, non si sono avute notevoli realizzazioni, specialmente nei paesi nei quali le disponibilità residue di risorse idriche sono ormai limitate.
Al 1975 erano in esercizio, in Italia, una trentina di c., all'aperto o in galleria, dimensionati per portate superiori a 30 m3/sec e coprenti uno sviluppo complessivo di circa 220 km; di questi solo due costruiti dopo il 1960. Il c. dell'impianto di Ponte Felice (Tevere) realizzato nel 1959 presenta la più elevata portata di dimensionamento, 300 m3/sec.
All'estero si collocano fra le maggiori opere di trasporto per produzione idroelettrica, nei riguardi delle portate di dimensionamento che raggiungono 5000 m3/sec, i c., dello sviluppo di qualche chilometro, costruiti negli anni Sessanta per gl'impianti di Inga sullo Zaire (Congo).
Nel campo delle bonifiche e irrigazioni, particolare rilievo hanno assunto, in Italia, le realizzazioni effettuate ad opera della Cassa per il Mezzogiorno. Al 1975 risultano costruiti, nei territori d'intervento del predetto ente, 5300 km di c. di scolo per raccolta e smaltimento di acqua da comprensori di bonifica; di questi oltre 3000 km ultimati nel decorso quindicennio. Sempre al 1975 i c. adduttori di acque per irrigazione hanno raggiunto lo sviluppo di 2160 km e i relativi c. secondari e di distribuzione circa 12.000 km; la parte compiuta nell'ultimo quindicennio è rispettivamente di circa 1200 e 7000 km.
Tra le maggiori opere recenti, il sistema che utilizza le acque del Fortore, regolate dall'invaso di Occhito, per l'irrigazione di 130.000 ettari nel tavoliere di Foggia: il c. di derivazione, a superficie libera, è in galleria per uno sviluppo di circa 16 km ed è dimensionato per la portata di 30 m3/sec. Tra le varie opere di adduzione dal terminale della predetta galleria è attualmente in costruzione un c. dello sviluppo di circa 24 km, per la portata di 24 m3/sec, destinato all'irrigazione di circa 70.000 ha. Tale c., a sezione trapezia con larghezza tra i cigli di 11,30 m e tirante d'acqua 2,88 m, è rivestito in calcestruzzo, spessore 15 cm, armato con rete metallica. Il rivestimento è posto in opera, su sottofondo di calcestruzzo alveolare drenato, con getto continuo a mezzo di macchina vibrofinitrice semovente. Giunti di dilatazione vengono successivamente praticati con fresa, in corrispondenza di predisposte interruzioni dell'armatura metallica, e calafatati con mastice elastico.
Fra le realizzazioni degl'ultimi anni, all'estero, possono ricordarsi il sistema d'irrigazione Basso Rodano e Linguadoca (Francia) nel quale i c. adduttori, dello sviluppo di circa 70 km per portate da 75 a 30 m3/sec, assolvono anche, con l'escursione dei livelli, alla funzione di regolazione per l'irrigazione a domanda.
In India, il sistema d'irrigazione derivato dagli sbarramenti di Bhakra e Nangal è dotato di 100 km di c. adduttore principale e 5000 km di c. distributori.
In URSS, la consistenza dei c. irrigui e di bonifica sembra abbia raggiunto i 300.000 km; al 1973 vengono indicate superficie irrigate e bonificate rispettivamente per 2,81 e per 3,91 milioni di ettari. Tra i massimi c. il Karakoumski Lénine, per irrigazione e navigazione, ha raggiunto 850 km di sviluppo ed è tuttora in corso di costruzione; la portata di testa è 367 m3/sec. Il c. maggiore di Kakhovka, per irrigazione e approvvigionamento idrico, ha, fra quelli noti, la massima portata di testa, 530 m3/sec.
Anche i c. destinati a costituire idrovie artificiali si classificano tuttora fra le importanti opere idrauliche; peraltro limitati sono stati i loro sviluppi nella rete di navigazione interna italiana.
È da menzionare, fra le opere recenti, il c. Cremona-Milano, che s'integra nella dorsale padana, linea Locarno-Adriatico, con uno sviluppo di 75 km, larghezza in superficie 38,80 m, profondità 3,80 m; vi sono inserite 10 conche ed è previsto per natanti da 1350 t, ma sarà agibile anche da natanti fluvio-marittimi da 2000 t.
In URSS, da pubblicazioni recenti, può stimarsi che i c. artificiali di navigazione, che rappresentano il 13% del complesso totale di idrovie in sede naturale e artificiale, raggiungano uno sviluppo dell'ordine dei 20.000 km; peraltro su di essi si concentra il 60% del traffico per vie d'acqua, che, negli ultimi anni, ha toccato volumi quadrupli rispetto al dopoguerra.
In Europa è proseguito lo sviluppo dei programmi delle grandi linee di collegamento quali la Mediterraneo-Mar del Nord e la RenoDanubio. Agl'interventi di sistemazione delle grandi vie d'acqua naturali si sono accompagnati lavori di costruzione di nuovi tronchi di c. artificiali di collegamento e lavori di ammodernamento e adeguamento di c. esistenti per renderli agibili da natanti di maggiore stazza.
Nei riguardi delle tecniche di costruzione si conferma la tendenza a preferire, per i c. superficiali, sezioni completamente incassate nel terreno, evitando così gli oneri e problemi connessi alla formazione di rilevati arginali, ogni qual volta i costi della sistemazione in discarica dei materiali di scavo, o la presenza di falde idriche, o vincoli di pendenza di fondo non condizionino tecnicamente ed economicamente la predetta soluzione.
I rivestimenti - l'adozione dei quali è ormai quasi sistematica in tutte le destinazioni dei c. al fine di ridurre gl'interventi di manutenzione, le perdite di acqua, la scabrezza idraulica, le limitazioni di velocità - sono realizzati con materiali e procedimenti costruttivi diversi, fra i quali la scelta è dettata da considerazioni specifiche ambientali, da valutazioni economiche, da propensione verso sistemi altamente meccanizzati e possibilità d'impiego degli stessi. I rivestimenti di calcestruzzo si realizzano sostanzialmente con due procedimenti: getto in opera e posa di lastre prefabbricate.
Il getto in opera viene eseguito in elementi separati da giunti, successivamente sigillati o, più modernamente, a mezzo di macchine vibrofinitrici semoventi (fig. 1) senza soluzioni di continuità, salvo a formare successivamente i giunti mediante tagli con fresa opportunamente distanziati. Le lastre prefabbricate (fig. 2) sono generalmente in calcestruzzo precompresso, di spessore sottile (3 ÷ 10 cm); si cerca di dar loro le massime dimensioni possibili: talvolta lunghezza eguale allo sviluppo del perimetro della sezione da rivestire, larghezza 1 ÷ 2,50 m.
Altri tipi di rivestimenti impiegano conglomerati bituminosi o mastici bituminosi applicati a caldo. Comportano la soluzione di particolari problemi nei riguardi della perforazione da vegetazione, dell'usura, delle alterazioni per effetto di adesione di melma e di alghe.
Va anche estendendosi l'impiego di membrane sottili di polietilene o di altri materiali sintetici protette da lastre di calcestruzzo o da un adeguato spessore di terra compattata.
I rivestimenti di tutti i tipi, sono, nella maggior parte dei casi, posati su sottofondi drenanti.
Bibl.: S. Sarwal, Las presas de Bhakra y Nangal, in Informes de la Construction, n. 125 (1960); C. Prêcheur, La via navigabile Lorena-Mediterraneo, in Boll. Società geografica italiana, 1962; Cassa per il Mezzogiorno, Dodici anni 1950-1962, vol. II, Bari 1962; S. Zorzi, Rivestimento dei canali navigabili in lastre sottili in cemento armato precompresso, in Atti convegno sui problemi tecnici della moderna navigazione interna, Ass. Idrotecnica italiana, Milano 1963; G. Sarti, Impieghi dei conglomerati bituminosi nella tecnica delle costruzioni dei canali navigabili, ibid.; A.I.P.C.N., XXI Congrès international de navigation: Nouveaux matériaux et réalisations nouvelles pour la défense des rives et la protection du fond des canaux, des rivières et des ports, Stoccolma 1965; A. Omodei, L'idrovia Reno-Meno-Danubio, in L'Acqua, n. 5 (1966); F. Arredi, Costruzioni idrauliche, vol. II, Torino 1972; B. Shtepa, Bonification des terres en URSS, trad. francese, Mosca 1975.