CANAPA (VIII, p. 669; v. fibre tessili, XV, p. 209 e App. I, p. 588)
Durante la seconda Guerra mondiale si è andata sviluppando in Italia la lavorazione della fibra senza macerazione (canapa verde) specialmente per la fabbricazione di tele per imballaggio e per saccheria, in sostituzione della iuta; tale trattamento va nuovamente limitandosi alla canapa di qualità inferiore. Ogni cura invece deve essere posta per migliorare la qualità della canapa macerata che alimenta, sia allo stato greggio, sia di manufatto, una vasta esportazione.
Lavorazione industriale (VIII, p. 671). - Rimane anch'essa, nelle linee essenziali, quella tradizionale, essendosi ormai superata l'esperienza della cotonizzazione (v. fibre tessili, App. I, p. 588), che non è risultata né facile, né conveniente. Le macchine per la canapa sono ancora pesanti e costose per i titoli che producono, in confronto alle macchine per il cotone e per le altre fibre tessili.
Si sono però ottenuti progressi notevoli col perfezionamento di molti processi produttivi e del macchinario, in modo da poter produrre manufatti di ottima qualità adatti per biancheria, arredamento ed anche nell'abbigliamento.
Al macchinario di preparazione alla filatura si sono aggiunti organi automatici che riducono l'impiego della mano d'opera e migliorano il prodotto. Le carde sono state raffinate per i titoli fini; le pettinatrici si sono accresciute di alcune serie di pettini che rendono possibile una migliore resa in tiglio e danno un pettinato che di massima non abbisogna di squadratura.
Le macchine di filatura vanno modificandosi radicalmente nel complesso fuso-aletta in modo da permettere alte velocità e vanno attrezzandosi in maniera che il cambio delle rocchelle sia semiautomatico, eliminando così le ragazze scaricatrici; così la filatura a secco è dotata da qualche anno di filatoi a pettini (prima limitati alla produzione di filati grossi a basse velocità) estesi anche a titoli fini, velocità elevate e scarico semiautomatico delle rocchelle. I filati ottenuti con i filatoi a pettini sono più regolari e più tondi perché, durante lo stiro, le fibre vengono parallelizzate dai pettini.
Anche i torcitoi ad aletta si costruiscono a scarico semiautomatico e con il complesso fuso-aletta tale da permettere elevate velocità.
Nelle gomitolatrici automatiche si tende ad aumentare il numero delle alette della macchina per avere maggiore produzione.
La tessitura si è pure perfezionata nelle macchine di preparazione e nei telai automatici analogamente a quanto è avvenuto per la tessitura delle altre fibre tessili.
Produzione. - La produzione mondiale annua di fibra di canapa, che si è mantenuta in media nel decennio precedente il 1938 con buona approssimazione sui 4.200.000 quintali, si è ridotta nel 1945 a 2.800.000 q. La produzione totale annua nei diversi paesi nel 1938 è stata di 4.135.000 q. così suddivisa:
La produzione dell'URSS si ridusse a 1.050.000 q. nel 1941 e 730.000 q. nel 1945; quella del Chile raggiunse 205.000 q. nel 1942 per ridursi a circa 54.000 q. nel 1945. Fino al 1945 la produzione della Romania si mantenne sensibilmente costante, quella della Turchia in leggero aumento, quella dell'Ungheria fu di 67.000 q. nel 1945. Per la Iugoslavia, la Polonia e la Corea non si hanno notizie. La produzione italiana annua di fibra di canapa, che si è aggirata nel decennio precedente il 1938 in media intorno ai 750.000 quintali (v. fibre tessili, App. I, p. 590) con rendimento medio di 10,2 q./ha. ha raggiunto il massimo di 1.353.000 q. nel 1941 con rendimento di 13,2, per arrivare, dopo la crisi bellica, a 550.000 q. nel 1947 con rendimento di 10,5 q./ha.
L'esportazione di canapa greggia dall'Italia, che era andata diminuendo nel decennio antecedente la guerra in relazione alla politica autarchica, si è ridotta maggiormente durante il periodo bellico, per riprendere dopo, compatibilmente colle disponibilità del diminuito raccolto. Nel 1947 sono stati esportati circa 75.000 q. di canapa (tiglio) escluse le stoppe di campagna.