Canavese
Zona del Piemonte, anticamente abitata dai Salassi, che i Romani sottomisero nel 24 a.C. fondando una colonia, poi divenuta municipio, a Eporedia (l'attuale Ivrea). Il C. odierno corrisponde all'incirca al territorio del municipio romano.
Il toponimo appare in un diploma del 951 col quale Berengario II e suo figlio Adalberto concedono alle monache di S. Maria in Pavia " curtem Canavese cum castro quod dicitur Riparupta ", e deriva da una piccola " curtis " posta nei pressi di Cuorgnè: Canava. Nel XII secolo le terre del C. (o Canavise) sono comprese nei brevi confini di Canava, Rivarotta, Salassa e Cuorgnè. A partire dalla fine del XII secolo comincia a prendere vita una confederazione canavesana che, iniziata nel 1168 dai Biandrate, dai Valperga, dai Masino, dai S. Martino, dai Castellamontani, si rinsalda nel 1213 con la firma di una convenzione tra il comune di Ivrea e la lega del C., si conferma nel settembre del 1229 allargandosi a comprendere i territori di Montalto, Montestrutto, Settimo Vittone. Questo patto del 1229, recando il novero dei contraenti e l'indicazione delle terre loro spettanti, permette di stabilire che il C. a quell'epoca era compreso tra il Malone, a partire da S. Benigno, lo sbocco della valle dell'Orco, quello della Val d'Aosta sino a Settimo Vittone, la Dora Baltea fin sotto Mazzè e una linea convenzionale che univa questo borgo a S. Benigno. In questo periodo i toponimi più usati sono: Canavise, Canavisio, Canavasio, Canapicio.
Sul finire del XIII secolo e all'inizio del XIV il C. segue la sorte del Monferrato nella lunga lotta contro Alessandria e i suoi alleati. A questo proposito D. lo cita in Pg VII 136; la citazione dantesca è segno certo che il nome C., indipendentemente dalle variazioni territoriali verificatesi per motivi politici nei secoli XIII e XIV, si era diffuso al di fuori della cerchia delle cronache e degli statuti locali, assumendo carattere di designazione geografica di regione. Da sottolineare inoltre che quella dantesca è forse la prima menzione del C. che ricorre in opere di ampia portata, e che esso è situato nella ‛ Lombardia ' di D. (Revelli, Italia 103).
La letteratura geografica medievale usa, per indicare il C., termini diversi da quello usato da D.: Canapicium (Flavio Biondo), Canaveso (Leandro Alberti), Cannabesium (Antonio Magini), Canapitium o Canapicium (Pietro Azario), mentre nelle carte geografiche il toponimo è ignorato fino a tutto il XVI secolo.
Da notare infine la confusione geografica di Benvenuto il quale, nel commentare il passo, fa della Dora Riparia e della Dora Baltea due rami dello stesso fiume: " contrata est contermina Montiferrato, quae clauditur a duobus brachiis fluminis, quod dicitur Dura, a tertia parte clauditur Pado, a quarta ab Alpibus, et habet forte ducenta castella, quae est etiam valde fertilis ".
Bibl. - D. Gribaudi, Sul nome " Canavese ", Firenze 1929, 6 ss.