CANCELLARE O SCANCELLARE?
La forma scancellare è derivata da cancellare tramite l’aggiunta del prefisso ➔s-. Tra scancellare e cancellare c’è lo stesso rapporto che lega sbattere a battere, scacciare a cacciare, o sgocciolare a gocciolare.
Dunque la forma è tutt’altro che scorretta e gode anche di una notevole tradizione letteraria
Così mai scancellata la memoria / fia di te, madre, e del tuo figlio Amore (A. Poliziano, Stanze per la giostra)
Fa male – soggiunsi involontariamente premuroso di scancellare l’impressione di quelle mie parole (L. Capuana, Profili di donne)
le luci erano a tratti / scancellate dal crescere dell’onde (E. Montale, Le occasioni)
Nondimeno, una lunga tradizione grammaticale l’ha ritenuta a torto una forma sbagliata, considerando il prefisso s- negativo e quindi ridondante rispetto al significato del verbo cancellare. Anche se immotivata, la condanna delle grammatica scolastica ha pesato sull’uso corrente, che oggi vede in scancellare una variante più popolare e dunque sconsigliabile in contesti formali.