cancellare
È verbo transitivo e ricorre soltanto due volte, in poesia, nel senso proprio di " annullare ": in Pd V 46 Beatrice afferma che l'atto di libera volontà col quale si fa il voto già mai non si cancella. Ha invece doppio senso, materiale e morale, in Pd XVIII 130, ove D., rivolgendosi al papa Giovanni XXII, lo accusa di lanciare scomuniche per poi annullarle per denaro: tu... sol per cancellare scrivi. V. anche CASSARE.