cangurare
v. tr. Raggruppare un emendamento con altri simili o di contenuto analogo, per estendere l’esito della votazione a tutti quelli a esso collegati.
• Il clima […], dopo i timidi segnali di apertura, torna rovente. Con le opposizioni che protestano contro la decisione del presidente Pietro Grasso di «cangurare» (cioè far decadere gli emendamenti simili a quelli già bocciati) circa 1.400 emendamenti. (Ernesto Menicucci, Corriere della sera, 30 luglio 2014, p. 2, Primo Piano) • E chissà se l’ultima goccia […] è stata la lettura dei giornali, che riportavano le parole urticanti del leghista Stefano Candiani, «Lei ha cangurato tutto, si dimetta e si vergogni, fascista!», o quelle forse ancora più pungenti del capogruppo pentastellato [Vito Rosario] Petrocelli, «Lei si sta comportando come lo zerbino del governo», o l’intervista al «Messaggero» del capogruppo Pd Luigi Zanda che gli contestava la concessione del voto segreto sull’emendamento leghista. Vallo a sapere. (Sebastiano Messina, Repubblica, 2 agosto 2014, p. 6, Politica) • Neanche del vocabolario hanno avuto pietà. Il miserando spettacolo da guitti messo in scena nelle scorse settimane a Palazzo Madama ha proposto un piccolo campionario di barbarie non solo dei comportamenti ma pure del lessico: una senatrice di lungo corso è arrivata a coniare il bieco neologismo «cangurare». Alla fine è passata una riforma di cui si parlava a vuoto da oltre trent’anni. (Francesco Jori, Messaggero Veneto, 10 agosto 2014, p. 2, Attualità).
- Nuovo significato del v. tr. cangurare.
- Già attestato nella Stampa del 5 dicembre 2002, p. 2, Interno (Antonella Rampino).
> cangurabile, cangurato, incangurabile.