canguro
s. m. Procedura parlamentare, originariamente prevista dal regolamento della Camera dei Deputati, che consente di raggruppare emendamenti simili o di contenuto analogo, per estendere l’esito della votazione su un emendamento a tutti gli altri a esso collegati.
• Difesa a spada tratta anche della legge elettorale: «È seria e garantisce governabilità». […] I 15 mila emendamenti annunciati? «Siamo esperti di “canguri” per neutralizzarli», la risposta di [Matteo] Renzi che, in proposito, consiglia al leghista [Roberto] Calderoli, «esperto di leggi elettorali ‒ l’ultima che ha fatto era la “porcata” ‒ di riposarsi un po’ questo giro». (Mario Stanganelli, Messaggero, 30 dicembre 2014, p. 6, Primo Piano) • L’obiettivo finale è contenere lo strappo a 30 deputati al massimo ma cosa succederà sui singoli emendamenti presentati dai ribelli? Uno di questi, sicuramente, proporrà il ritorno al Mattarellum, la legge su cui è nato l’Ulivo. E stavolta non potrà essere evitato con il canguro com’è successo al Senato. (Goffredo De Marchis, Repubblica, 3 aprile 2015, p. 14, Politica) • Il capogruppo dei senatori Pd Luigi Zanda annuncia che, dopo molto penare, si è raggiunto un compromesso con i gruppi che si oppongono alla legge sulle unioni civili, Lega in testa, che ha accettato di ritirare il grosso della sua montagna di emendamenti ostruzionistici in cambio dell’assicurazione, da parte Pd, che non si userà il famoso metodo del «canguro» per troncare i tempi di discussione. (Laura Cesaretti, Giornale, 4 febbraio 2016, p. 2, Il Fatto).
- Nuovo significato del s. m. canguro.
- Già attestato nella Repubblica del 19 luglio 1996, p. 11, Politica.
> ghigliottina, supercanguro, tagliola.