CANINO (A. T., 24-25-26)
Piccola città della provincia di Viterbo, a sud-ovest del Lago di Bolsena, situata a 229 m. di altezza, su uno degli ultimi sproni di tufo litoide dell'apparato volsinio, che scende ripido ad ovest sul Fosso Timone, affluente della Fiora. L'abitato si allunga sullo sprone per circa un chilometro, ma il nucleo più antico è quello verso mezzogiorno, mentre la parte settentrionale, oltre la piazza principale, è più recente. Canino ebbe un breve periodo di splendore allorché fu dato in feudo a Luciano Bonaparte, il quale restaurò e ingrandì l'antico palazzo dei Farnese, che è tuttora il più cospicuo monumento del paese. Questo aveva 1658 ab. nel 1811, 1839 nel 1853, 2010 nel 1871 (oltre a 404 nella frazione di Musigliano). Oggi ha 2967 ab. nel centro e 3569 in tutto il comune, che è vastissimo (123,5 kmq.) ma include molti terreni sterili, a pascolo o occupati da macchie ed è quasi disabitato. Il paesello di Musigliano ha perduto in 50 anni la metà della popolazione (172 ab. nel 1921); frequenti sono le rovine di località abbandonate; pittoresche quelle di Castelloredo presso Canino. Canino è unita con servizio automobilistico a Viterbo, da cui dista 43 km., ad Acquapendente e a Montalto.