CANO y MASAS, Leopoldo
Scrittore spagnolo, nato il 13 novembre 1844 a Valladolid. Seguì la carriera militare raggiungendo il grado di generale; e fu professore dell'Accademia militare, segretario del governo di Portorico, capo di stato maggiore in Galizia, direttore della scuola superiore di Guerra.
A lui si devono diverse opere scientifiche, quali: Tratodo de la cantidad radiante, Memoria sobre las cantidades imaginarias, El autotelémetro. Come letterato, fu discepolo di Echegaray e di Sellés. I suoi principali lavori, notevoli per la fine osservazione, íl vibrante lirismo e la nobiltà dei sentimenti, ma esuberanti di situazioni violente e di effetti inattesi, sono i seguenti: Un filósofo en fiambre (1876), Velay (1895), El más sagrado deber (1877), Los laureles de un poeta (1878), La opinión pública (1878), El código del honor (1880), La moderna idolatría (1882), La muerte de Lucrecia (1884), Trata de blancas (1887), dura critica sociale, Gloria (1888), commedia simbolica, La Maya (1901), Mater dolorosa (1904), e finalmente quelli che sono considerati i suoi capolavori, e sono infatti i più umani e verosimili: La mariposa (1879), di tendenza simbolista, e La Pasionaria (1883), che ebbe un enorme successo e che venne tradotta in italiano, francese, portoghese e inglese. È infine autore di un volume di versi satirici: Saetas.